Il conflitto tra Regno Unito e Russia, dopo il caso dell'ex spia del Cremlino avvelenata a Salisbury, non accenna ad arrestarsi. La Francia rientra nel "fronte occidentale": Macron, dopo essersi chiamato fuori, ha condiviso le parole di Theresa May secondo cui le responsabilità di Mosca sono "l'unica spiegazione". Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha affermato che risponderà alle esplusioni dei diplomatici russi con la stessa moneta.
May ribadisce: "Riteniamo la Russia colpevole" - "Noi riteniamo la Russia colpevole di questo spregevole atto". lo ha ribadito la May a proposito del caso Skripal parlando per le strade di Salisbury, la città in cui 11 giorni fa è avvenuto l'attacco chimico contro l'ex spia russa e sua figlia. May, a margine di una visita nella cittadina, ha poi assicurato che le indagini proseguono per far sì che "gli esecutori siano chiamati a rispondere", mentre ha rinnovato gli elogi ai servizi di soccorso e alla fortezza della gente di Salisbury.
La posizione iniziale della Francia - La Francia si era inizialmente chiamata fuori da condanne a prescindere di Mosca sul caso Skripal. Lo scrive il Times, citando le parole di Benjamin Griveaux, portavoce di Emmanuel Macron, come "una sfida alla May sulla Russia". Il portavoce avrebbe in sostanza liquidato come premature le ritorsioni britanniche: "Quando vi saranno elementi di prova, allora sarà tempo di prendere decisioni", ha detto Griveaux, il resto sono "fantasie politiche". Poi, però, è arrivata la capovolta di Macron dopo la telefonata con la May.
La reazione di Mosca - La risposta russa "arriverà molto presto, ve lo assicuro". Lo ha sottolineato dal canto suo il ministro degli Esteri Lavrov, precisando che Mosca annuncerà le proprie misure di risposta all'espulsione dei diplomatici russi da parte di Londra per il caso Skripal dopo averne informato il governo britannico.
La riunione all'Onu - In una tesa riunione all'Onu, chiesta proprio dalla Gran Bretagna, l'ambasciatore Jonathan Allen, ha definito quanto accaduto una "violazione dell'articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite", un "attacco sul suolo inglese". Allen ha chiesto all'Opac, l'organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, di verificare in modo indipendente. Solidali con la Gran Bretagna anche gli Usa, per i quali Mosca è responsabile.
Mosca: "Da Theresa May accuse inaccettabili" - La risposta della Russia è stata dura. "E' totalmente inaccettabile lanciare accuse ingiustificate come quelle contenute nella lettera di Theresa May al segretario generale" ha detto l'ambasciatore di Mosca all'Onu, Vassily Nebenzia, nella riunione del Consiglio di sicurezza. "Ci è stato dato l'ultimatum di ammettere che abbiamo commesso un crimine. Noi non parliamo il linguaggio dell'ultimatum, e non lasciamo che ci si parli con questo linguaggio", ha aggiunto, chiedendo "prove materiali" di quanto afferma Londra. "La Russia non ha nulla a che vedere con questo incidente - ha poi aggiunto l'ambasciatore -. Non abbiamo nulla da temere e nulla da nascondere. La presunzione di innocenza è stata sostituita con la presunzione di colpevolezza".
Casa Bianca: "Giusta l'espulsione dei diplomatici russi" - Gli Usa sono "solidali" con Londra, ne "condividono" il giudizio sulla responsabilità di Mosca e ne "sostengono la decisione di espellere i diplomatici russi come giusta risposta". Lo riferisce la Casa Bianca, secondo cui questa ultima azione "rientra in un quadro di comportamento in cui la Russia disprezza l'ordine internazionale, mina la sovranità e la sicurezza di altri Paesi e tenta di sovvertire e screditare le istituzioni e il processo democratico occidentale".
L'Australia di Turnbull al fianco di Londra - Al contrario della Francia, l'Australia ha preso fermamente posizione a fianco della Gran Bretagna nel condannare la Russia per l'attacco con un agente nervino all'ex spia Serghei Skripal e a sua figlia Yulia e nel sostenere il diritto di Londra di reagire per ritorsione, annunciando l'espulsione di 23 diplomatici russi. Secondo il premier Turnbull, la May "ha presentato argomenti convincenti sulla responsabilità dello stato russo per questo attacco".