"Non può esserci libertà senza giustizia sociale". L'ideale a cui Sandro Pertini ha dedicato l’intera sua esistenza di socialista, combattente, partigiano, uomo politico e infine Presidente della Repubblica è il leit motiv del film "documento" in uscita il 15 marzo "Pertini - Il Combattente", di Giancarlo De Cataldo e Graziano Diana. Tratto dal libro "Il Combattente– Come si diventa Pertini", scritto da De Cataldo stesso, il docu-film è uno spaccato di un secolo di storia del nostro Paese attraverso testimonianze e immagini di incredibile spessore.
Nel film, Giancarlo De Cataldo ripercorre, anche come narratore presente in scena, la vita del Presidente più amato dagli italiani attraverso i racconti di testimoni illustri come Giorgio Napolitano, Emma Bonino, Gad Lerner, Eugenio Scalfari, Domenico De Masi e Gherardo Colombo ma anche di molti personaggi dello spettacolo e dello sport come Antonello Venditti, Raphael Gualazzi, Ricky Tognazzi e Dino Zoff. Un inedito mosaico di opinioni, racconti e aneddoti accompagnato dalle tante canzoni dedicate al Presidente da artisti italiani di generi ed epoche diverse.
"Pertini - Il Combattente" racconta il pensiero e la vita di un uomo, che ha attraversato il Novecento e le sue più laceranti contraddizioni: due guerre mondiali, il fascismo e l'antifascismo, il boom, il terrorismo e le nuove speranze economiche e sociali della prima metà degli anni ͛Ottanta. Uno spaccato di vita politica e personale raccontato con linguaggi diversi, dal documentario alla fiction, fino alla riflessione storica e pedagogica. L'obiettivo è quello di "raccontare" l'uomo, giovane soldato in trincea, pur contrario al conflitto, e poi il partigiano, il Presidente e il sorridente vecchietto con la pipa in bocca, per cercare di spiegare a chi non può averlo conosciuto, ai ragazzi di oggi che non ricordano perché non possono ricordare, non ne hanno gli strumenti, la grandezza di quell'uomo, e il contrasto, doloroso, tra passato e presente. "Per noi il combattente Pertini è qualcosa di più di un santino oleografico: è un'affinità elettiva, è l'integrità che illumina la lunga notte del regime e della prima repubblica, è l'orgoglio delle idee, è la furia della battaglia", dicono De Cataldo e Diana: "È l'eroe incorruttibile, libero, severo, ma anche guascone e maldestro, che tutti noi vorremmo avere accanto".