È da qualche anno ormai che il colore nero, simbolo intramontabile di eleganza e raffinatezza, è diventato protagonista anche di pranzi e cene, andando ad aggiungere quel tocco di ricercatezza alle prelibatezze italiane e non solo.
Ad anticipare la moda black food, che smania ormai in tutta Europa e oltre oceano, è stato sicuramente il più classico nero di seppia, che scurisce e saporisce spaghetti e linguine come vuole la tradizione veneziana. Altro re del nero in cucina è il riso venere, la variante tutta italiana derivata dal riso nero asiatico, una pietanza che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare sempre di più perché protagonista di roll e uramaki nei ristoranti giapponesi moltiplicatisi in ogni dove.
Le sfumature di nero sono ulteriormente aumentate col tempo grazie all’ingrediente cardine responsabile della colorazione: il carbone vegetale. Sostanza naturale che aiuta ad assorbire i gas a livello gastrico e intestinale, viene utilizzato nell’impasto di pane e pizze per conferir loro quella particolare variazione cromatica che stuzzica sia gli amanti del finger food sia quelli dei piatti stellati. Il carbone vegetale fa capolino anche nella lavorazione di formaggi, come per esempio la Nera di Bufala, la mozzarella realizzata da Giovanni e Umberto D’Angelo di Cancello ed Arnone, in provincia di Caserta, o ancora come ingrediente base del nuovo colorante cocktail Gum Nero realizzato da Fabbri, che dona ai cocktail una colorazione dark naturale senza alterarne il gusto.
Il nero arriva in aiuto anche per chi non vuole rinunciare ad insaporire i propri piatti con gli aromi forti dell’aglio, grazie all’aglio nero, nato da una particolare fermentazione a temperature controllate per trenta giorni che conferisce all’alimento un sapore più dolce a prova di bacio.
Il total black non risparmia quindi nemmeno la tavola, donando un abito da sera a cibi e ingredienti perché, è risaputo, il nero sta bene con tutto.
Di Indira Fassioni www.nerospinto.it