Orfini: "Governo con M5s sarebbe la fine del Pd"
Il presidente del Partito Democratico aggiunge: "Considero il tentativo che vedo da più parti di obbligarci a fare la scelta di appoggiare un un governo pentastellato una sorta di stalking"
"Io sono dell'idea che quando si perde si sta all'opposizione, poi useremo il peso che abbiamo in Parlamento per far passare i singoli provvedimenti. Ma l'accordo con i Cinquestelle non esiste in natura". Lo ha affermato il presidente del Pd, Matteo Orfini, alla vigilia della direzione. "Io penso che qualora dovessimo decidere di sostenere un governo guidato dal M5s, sarebbe la fine del Partito democratico", ha aggiunto, concludendo: "Considero il tentativo che vedo da più parti di obbligare il Pd a fare la scelta di appoggiare un un governo M5S una sorta di stalking".
"Non si può ricostruire il Pd senza contributo di Renzi" "La distinzione tra renzismo e antirenzismo non ha molto senso, non ce la possiamo cavare dando tutte le responsabilità a lui. Abbiamo bisogno di riflettere sugli errori ma anche rivendicare con orgoglio quanto di buono abbiamo fatto". Lo ha detto il presidente del Pd Matteo Orfini a "1/2 ora in più". "Non penso che il Pd possa ricostruirsi prescindendo dal contributo anche di Matteo Renzi", sottolinea
"No a primarie subito, intesa larga per segretario" "Renzi spiegherà le ragioni delle sue dimissioni in assemblea. E lì dobbiamo trovare quello che ci aiuti a riflettere meglio: personalmente non penso che convocare le primarie tra tre mesi non sarebbe la soluzione migliore perché torneremmo a discutere di nomi e non delle ragioni della sconfitta". Così Orfini a "1/2 ora in più". Si dovrebbe eleggere un segretario "ovviamente con un accordo il più largo possibile e possibilmente unitario, come avvenne per Franceschini e Epifani dopo Veltroni e Bersani. E poi ci porterà a un congresso vero con le primarie", ha aggiunto. Se la segreteria attuale decadrà come il segretario Renzi, "lo decideranno i nostri iscritti in direzione", ha spiegato.
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