"Ho solo un progetto: trovare l'assassino di mio figlio, era il mio angelo custode". Usa parole battagliere Laura Lamaletto, la madre del 29enne Alessandro Neri ucciso da un colpo di pistola a Pescara e trovato tre giorni dopo la sua scomparsa. La donna, a NewsMediaset, ricorda l'ultimo saluto del figlio. "Mi ha detto: 'Non so se torno per cena' e ci siamo abbracciati". "L'assassino non era solo - conclude. - Li devo trovare: non voglio lungaggini".
"Mio figlio era un condottiero, - aggiunge la madre di Alessandro Neri, - era irruento ma pacifico. Era un uomo di un metro e 80, l'assassino non può aver fatto tutto da solo. Ci sono più assassini da trovare". E aggiunge: "Non voglio lungaggini burocratiche e legali".
Elementi utili potrebbero arrivare dall'autopsia e dagli accertamenti degli uomini del Ris di Roma sul luogo del ritrovamento del corpo del 29enne. All'appello manca il suo portafoglio.
Del giovane, che viveva a Spoltore (Pescara), si era persa ogni traccia lunedì 5 marzo, quando era uscito di casa in auto, direzione Pescara. La madre, che prima aveva lanciato appelli per il suo ritrovamento, ha poi annunciato la morte del figlio su Facebook, sfogando tutta la sua rabbia: "Ale ti hanno ucciso, Ale con un colpo di pistola... A chi lo ha premuto il grilletto domando: hai una mamma?".