È probabilmente l’icona del mondo dei videogiochi più conosciuta al mondo: pariamo ovviamente di Mario, il baffuto idraulico italiano che in oltre 33 anni di attività ci ha accompagnati, balzellon balzelloni, in un numero di videogiochi praticamente impossibile da contare.
Una data, quella del 10 marzo, scelta non a caso, anzi: è proprio il 10 a fare la differenza, ma qui non serve a indicare il calciatore più fantasioso (anche se Mario, diciamocelo, è un ’10’ naturale!), ma per lanciare un hashtag, #Mar10, attraverso il quale lanciare verso i social network tutti i nostri auguri.
Auguri per un personaggio che, curiosamente, veniva definito inizialmente da… limiti tecnologici. Il “Jumpman” di Donkey Kong, infatti, esordì in un momento in cui la definizione grafica non consentiva la realizzazione di particolari raffinati, ed è proprio per questi motivi, oltre che per facilitarne la riconoscibilità, che venne disegnato con i baffi (non si poteva disegnare una bocca), una salopette (stesso problema per le spalle, altrimenti difficili da dividere dalle braccia) e un cappello (troppo difficile realizzare i capelli!). Praticamente, la divisa di un idraulico, ruolo che Mario (che assunse il suo nome ufficiale nel 1985 con Mario Bros.) interpreta ancora oggi, tra un salto in un tubo e l'altro.
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Una storia che da allora ha veramente sfondato ogni record: oltre 325 milioni di giochi venduti, con Super Mario Bros. (per Nintendo Entertainment System) a capitanare la squadra con 40,24 milioni di cartucce vendute in tutto il mondo. Ma al di là dei numeri, quello che ha sempre contraddistinto i giochi di Mario è stata l’innovazione: dai primi, semplici platform a un caposaldo come Super Mario World, dal 3D di Super Mario 64 (capace di spiegare al mondo come i giochi d’azione tridimensionali andassero realizzati) ai pianetini di Super Mario Galaxy, i team di sviluppo di Nintendo capitanati da Shigeru Miyamoto hanno sempre tentato (riuscendoci spessissimo) di aggiornare la saga e di introdurre nuove, fantastiche idee.
Ed è proprio Shigeru Miyamoto a parlare della sua creazione più famosa, in questa serie di domande e risposte che abbiamo ricevuto direttamente da Nintendo e che vi proponiamo in versione integrale. Buon Super Mario Day a tutti!
SHIGERU MIYAMOTO SU...
… come fu creato Mario, e sul suo aspetto
“Era il 1981 quando, per la prima volta, feci lo schizzo di un personaggio che in seguito sarebbe stato chiamato Mario. Quell’anno, mi fu dato il compito di dirigere la creazione di un gioco arcade, Donkey Kong, e mentre stavo disegnando i personaggi e gli sfondi del gioco, ho realizzato Mario come personaggio che il giocatore controlla nel gioco”.
“Allora, il numero di colori e puntini che potevamo usare era molto limitata, anche per una macchina di gioco arcade. Sfidai me stesso nel creare, seppur con tali vincoli, un personaggio piccolo ma unico. Ho disegnato un grosso naso e un paio di baffi per far sì che i giocatori potessero riconoscerlo come un volto. Mario indossava una camicia blu e una tuta rossa in modo che i movimenti delle sue braccia potessero essere chiaramente riconosciuti. Ho anche voluto fargli indossare un berretto per non far sembrare innaturale il fatto che i suoi capelli non si muovessero durante i frequenti salti”.
… da dove viene il nome Mario
“Quando Donkey Kong fu lanciato, questo personaggio non si chiamava Mario. Era invece noto con il soprannome di “Jumpman.” Nello stesso periodo, poiché speravo di farlo apparire in molti dei giochi che avrei probabilmente sviluppato in futuro, io lo chiamavo, "Mr. Video Game.” Fu sempre in quel periodo, quando ho sentito che in Nintendo America lo stavano chiamando “Mario” dal nome del proprietario di un magazzino che la sede America aveva preso in affitto all’epoca, che presumibilmente somigliava a quel personaggio dei videogiochi. Poichè mentre lo disegnavo avevo in mente un italiano, decisi di dare a Mr. Video Game il nome ufficiale di “Mario”.
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… un’esperienza divertente durante lo sviluppo del franchise di Mario
“Esiste un numero di aneddoti divertenti, ma quando ci penso seriamente non mi viene mai in mente facilmente nulla di specifico. Quando eravamo in procinto di decidere il nome del fratello minore di Mario, ho subito pensato che Luigi fosse la scelta migliore tra le opzioni che avevamo. Il modo in cui si pronuncia “Luigi” è praticamente identico a come i giapponesi pronunciano una parola giapponese che significa “simile”. Quando Luigi apparve per la prima volta nel gioco arcade Mario Bros., era proprio uguale a Mario, perciò il nome “Luigi” calzava a pennello.”
… come Mario sia riuscito a intrattenere le persone per 30 anni
“Penso che sia perché i giochi dove appare sono stati in grado di intrattenere la gente per più di 30 anni. Una delle ragioni per cui i giochi in cui appare Mario siano amati da così tante persone potrebbe essere il fatto che propone aspetti emotivi condivisi da persone di tutto il mondo. In altre parole, abbiamo cercato di concentrarci su concetti come "Sarebbe troppo spaventoso e pericoloso se io saltassi da quest’ altezza, ma mi darebbe grande euforia se potessi farlo senza farmi male”.
“Un’altra cosa che ho sempre considerato è l’uso di almeno un’innovazione tecnologica in ogni nuovo gioco di Super Mario così che il personaggio possa crescere insieme all’evoluzione tecnologica. Per esempio, in Super Mario 64 per Nintendo 64, Mario diventa il primo personaggio dei videogiochi capace di esplorare liberamente un mondo di gioco in 3D.” Detto questo, però, Mario è sempre stato baciato dalla fortuna, senza la quale queste cose non avrebbero mai avuto luogo.”
… l’età di Mario
“Come personaggio, l’età esatta di Mario è sconosciuta. Tra l’altro, il suo cognome non è mai stato confermato. Ma se farlo invecchiare desse forma a nuove idee, potrei considerare di farlo. In realtà però, non voglio che invecchi. Dopo tutto, ho davvero bisogno che resti in ottima forma per farlo continuare a saltare.”