La polizia ha arrestato una coppia di Forlì con l'accusa di aver maltrattato e violentato una ragazza di Chernobyl che fin dall'età di dieci anni è stata loro ospite nell'ambito del progetto di accoglienza bambini vittime delle radiazioni. Inoltre nel 2014, appena maggiorenne, la ragazza è rimasta invalida all'80% in seguito a un incidente stradale in bicicletta e la coppia si è appropriata dei 2,1 milioni di risarcimento riconosciutole.
Le indagini hanno fatto luce sul piano della coppia che prevedeva di appropriarsi dell'intera somma liquidata a titolo di risarcimento, senza averne alcun titolo giuridico, attraverso il totale controllo di ogni aspetto della vita della ragazza. I reati contestati alla coppia sono quelli di maltrattamenti, truffa, circonvenzione di incapace e violenza sessuale. La vittima è una ragazza di origine bielorussa che oggi ha 22 anni.
La coppia di conviventi, lui 71 anni e lei 59, è stata arrestata al termine di un'indagine scattata a ottobre, quando la ragazza è riuscita a scrivere su un bigliettino la propria richiesta di aiuto a un assistente sociale. Pesanti le accuse pendenti sulla coppia. Denunciata a piede libero anche la figlia della donna di 24 anni. Sottoposte a sequestro due ville, una a Castrocaro Terme, dove risiedono, e una in Trentino, a Cles, oltre ad auto e conti correnti per 500mila euro.
I beni erano stati acquistati con una parte del maxi-risarcimento, 2,1 milioni, ottenuto dalla coppia, che curò le pratiche assicurative quando nel 2014 la giovane, di origini bielorusse, fiì in coma perché travolta in bicicletta da un camion, nei pressi di Forlì. Una zona dove la ragazza andava da quando aveva dieci anni, partendo dall'orfanotrofio dove viveva vicino alla città ucraina della centrale nucleare esplosa nel 1986, grazie a uno dei tanti progetti solidali attivati in quegli anni. E in Romagna è diventata, suo malgrado, milionaria. Ma non ha mai saputo di esserlo.
All'incidente è infatti sopravvissuta, ma ha avuto danni permanenti al fisico e alla parola. E' stato anche per questo che la coppia che la ospitava ha avuto la possibilità di prendere in mano la vicenda assicurativa, tenendola all'oscuro, e poi si è appropriata della somma che le spettava. Per loro fu un cambio totale di tenore di vita, che li ha portati a tenere sempre più isolata la ragazza. Poi nei mesi per lei le cose sono peggiorate ancora, quando ha raccontato alla 59enne le "attenzioni" subite dal suo compagno: a quel punto è stata cacciata di casa, confinata in un monolocale inadatto alle sue condizioni fisiche.
Il piano prevedeva di rispedirla in Bielorussia, accreditandole mensilmente 200 euro. La coppia, inoltre, l'aveva assunta come colf per farle fare le pulizie nella villa acquistata con i suoi stessi soldi, facendole credere che era l'unico modo per rinnovare il permesso di soggiorno. Nel bigliettino affidato all'assistente sociale c'era la richiesta di essere contattata. Ora è in una struttura protetta, con un permesso di soggiorno per motivi di giustizia. I due aguzzini invece sono finiti in carcere.