"Liberarsi al più presto di personaggi come Calenda e ricominciare un cammino diverso". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia e leader di Fronte democratico, Michele Emiliano. "Adesso - ha aggiunto - la brutta notizia è che ha perfino deciso di iscriversi al Pd: è la notizia più triste di questi giorni". Calenda rifiuta governo con M5s? "Motivo in più per fare l'alleanza - ha detto Emiliano - prima se ne va Calenda, meglio è".
"Adesso - ha proseguito - con i nuovi risultati elettorali, c'è da chiedersi che succederà all'Ilva, alla Tap, all'Alitalia. Tutte cose che gli avevo detto in precedenza e che avremmo potuto risolvere brillantemente con il governo del Pd. Ma per colpa di Calenda tutto questo è andato in stallo".
"La brutta notizia è che ha perfino deciso di iscriversi al Pd. Vorrà dire - ha sottolineato - che se continuiamo così il Pd sparirà dalla faccia dell'orizzonte politico". A Emiliano e' stato poi fatto notare un tweet in cui Calenda afferma che se il Pd si alleasse con il M5s, il suo sarebbe "il tesseramento più breve della storia dei partiti politici". "E' un motivo in più per fare l'alleanza con il M5s - ha detto Emiliano - prima se ne va Calenda, meglio è".
La minoranza dem: "Dimissioni vere e gestione collegiale" - Nella direzione del Pd di lunedì è necessaria un'analisi della sconfitta e che Matteo Renzi renda le sue dimissioni "vere, operative ed effettive, in maniera inequivocabile". E' la linea che emerge dalla riunione dell'area di minoranza che fa riferimento ad Andrea Orlando, che chiede una "gestione collegiale" del partito nella fase post-voto di formazione del governo e nella preparazione del congresso, con una delegazione "pluralista" alle consultazioni che si faranno al Quirinale.
Orlando: "Il 90% è contrario all'alleanza con M5s" - Il ministro della Giustizia e voce della minoranza dem si è espresso anche sul tema delle alleanze politiche. "E' stata una mossa brillante dal punto di vista comunicativo spostare il dibattito interno del Pd sul tema delle alleanze, anzi sull'alleanza con i 5 Stelle, oscurando così il tema del risultato elettorale. La discussione tuttavia mostra la corda. La maggioranza, tutta, esclude questa ipotesi, quindi quasi il 70% del partito", ha dichiarato.
"L'area politica che mi ha sostenuto al congresso ha escluso la possibilità di un governo con il M5s così come con il centrodestra, quindi si aggiunge un ulteriore 20% del Pd. In modo chiaro per questa prospettiva si è pronunciato Michele Emiliano, che ha ottenuto al congresso il 10%. Il conto è presto fatto: il 90% del gruppo dirigente del Pd è contrario ad un'alleanza con i 5 Stelle".