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I dieci giochi più venduti nella storia di Nintendo

Dai fenomeni per Wii a Super Mario Bros., i numeri che hanno fatto la storia di Nintendo

di Mattia Ravanelli

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Quando fai videogiochi da quarant’anni e soprattutto quando hai nelle tue stalle alcuni tra i purosangue più vincenti della storia, è naturale che anche i numeri siano dalla tua parte. Dall’epoca a 8 bit del Nintendo Entertainment System, fino ad arrivare ai nostri giorni della soluzione portatile e casalinga di Switch, Nintendo ha sempre saputo offrire giochi di qualità capaci, al tempo stesso, di scalare le classifiche.

I numeri di oggigiorno raramente riescono a battagliare testa a testa con i primissimi della classe, ma questa è la semplice conseguenza di una scelta ben precisa: non voler mai modificare la propria natura. Nintendo realizza giochi unicamente per le sue console e quindi, va da sé, raramente può combattere ad armi pari con i Grand Theft Auto e i Call of Duty disponibili per il mondo PlayStation, Xbox e PC al tempo stesso. Questo non toglie che di risultati clamorosi, o comunque degni di applausi (spesso sono quegli degli azionisti che subodorano i dividendi), non ne manchino affatto.

Partiamo dal fondo di questa top ten dedicata ai giochi più venduti nella storia di Nintendo, con quello che è l’unico, vero, infiltrato: Wii Play. Forse lo ricorderanno in pochi ed è giusto così: Wii Play era una raccolta di piccoli giochi per Wii, pensati per due giocatori e difatti venduto assieme a un telecomando Wii. Una raccolta in effetti piuttosto scialba e assolutamente poco incisiva, tanto che i ben 28 milioni e rotti di pezzi venduti sono da addebitarsi alla semplice scelta di Nintendo di proporre Wii Play e telecomando Wii al prezzo del solo telecomando extra. Insomma, dato che chiunque voleva giocare con quanti più amici possibili a Wii Sports o a Mario Kart Wii, perché non acquistare direttamente il pacchetto con Wii Play, allo stesso prezzo del solo telecomando?

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New Super Mario Bros. Wii (Wii, 2009) è il secondo capitolo della serie New Super Mario Bros., il ritorno degli idraulici alle origini.

In maniera simile ma differente, la nona posizione racconta la storia di Duck Hunt, uno dei miti del videogioco anni ’80. Anche in questo caso c’è la tecnologia a guidare il videogioco, dato che Duck Hunt era un vero e proprio “must” per chi avesse un NES e volesse provare le meraviglie della Zapper, la pistola interattiva e dal taglio retro-futuristico della console Nintendo. Le sequenze in cui il fedele cane rideva dei colpi mancati del giocatore, intento teoricamente a mirare delle anatre, sono passate alla storia. Per Duck Hunt si parla di poco più di 28 milioni di copie vendute.

Torniamo in epoca Wii con New Super Mario Bros. Wii, che con 30 milioni di copie segue di poco il risultato ottenuto dal suo predecessore nella serie: New Super Mario Bros. per Nintendo DS (quasi 31 milioni di copie). In entrambi i casi si tratta della (facile) scommessa vinta da una Nintendo che, a partire dal 2006, decide che per Mario è venuto il momento di tornare a correre anche in due dimensioni. Dopo dieci anni di evoluzione e passaggio alle tre dimensioni con Super Mario 64, la casa di Kyoto prova ad accontentare chi è cresciuto con il caro, vecchio Super Mario Bros. di NES e Super Nintendo, incapace o disinteressato alla possibilità di imparare a muovere un personaggio in 3D (affare assai più complesso). I numeri danno assolutamente ragione alla mossa voluta dal compianto presidentissimo Satoru Iwata.

In questa classifica non possono naturalmente mancare i Pokémon che con l’episodio di debutto (Pokémon Rosso/Blu) per Game Boy occupano la sesta posizione, forti di 31 milioni di cartucce piazzate. O, per meglio dire, inoculate… nemmeno fosse un virus! La febbre dei Pokémon si sarebbe diffusa a macchia d’olio, contagiando l’intero mondo e fondando un impero che ancora oggi conta decine di milioni di “adepti”.

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Tetris (Game Boy, 1989) è una vera e propria icona dei videogiochi, soprattutto grazie alla versione per Game Boy.

In quinta posizione c’è Wii Sports Resort (33 milioni di copie vendute), l’ennesima dimostrazione di come il periodo Wii abbia letteralmente stravolto la storia di Nintendo. Realizzato e pubblicato in concomitanza con il modulo Wii Motion +, Resort riprendeva l’idea di fondo di Wii Sports inserendo nuove discipline più esotiche e strampalate e sfruttando un’affidabilità e una precisione nel rilevamento dei movimenti che il primo modello di telecomando Wii (senza il modulo appena citato) non poteva permettersi. Un risultato di assoluta eccellenza, ma comunque inferiore a…

Tetris! Quello che per molti è il videogioco migliore di sempre (eccomi qua!) non ha avuto problemi a imporsi nel mercato, pur partendo da origini improbabili come quello dello sviluppo all’interno di una struttura statale russa (per cui lavorava il celeberrimo designer Alexey Pajitnov). Eppure Tetris è assurto allo status di semi-divinità celebrata in tutto il mondo quando Nintendo, non senza difficoltà, è riuscita a stringere l’accordo per inserire la cartuccia in ogni confezione del suo Game Boy, almeno per i primi anni della console portatile. Il che tradotto vuol dire: 35 milioni di copie finite nelle mani di altrettanti giocatori.

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Mario Kart Wii (Wii, 2008) è il capitolo più venduto della saga su quattro ruote del mondo di Mario.

Di nuovo Mario e di nuovo Wii per il gradino più basso del podio: con 37 milioni di copie, Mario Kart Wii è di gran lunga l’episodio di Mario Kart più venduto di tutti i tempi. All’epoca Nintendo decise di spingerlo proponendo anche il pacchetto con i volanti Wii, due periferiche in plastica in cui andava semplicemente incastrato il telecomando Wii che, a quel punto, registrava i movimenti rotatori del volante stesso. Un modo per rendere più immediata e al tempo stesso strampalata l’esperienza di gioco. Un’altra delle scelte vincenti della Nintendo di quegli anni.

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Super Mario Bros. (NES, 1985) è il capostipite dei giochi di piattaforme e un vero kolossal del mondo dei videogiochi in senso più generale.

Saliamo fino al secondo gradino per trovare forse il videogioco più famoso di tutti i tempi (e se non è lui, se la gioca con il già citato Tetris o forse con un certo Pac-Man). Sto parlando di Super Mario Bros., il primo capitolo con cui Shigeru Miyamoto tramuta Mario Bros. in un vero e proprio gioco di piattaforme moderno. Nascono i personaggi, nasce il rapporto con Bowser e con la principessa, nascono i goomba e i koopa. Nasce una leggenda che su Nintendo Entertainment System convince oltre 40 milioni di persone, più del doppio del comunque clamoroso Super Mario Bros. 3 (che sarebbe arrivato da lì a qualche anno).

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Wii Sports (Wii, 2006) è in assoluto il videogioco più venduto nella storia di Nintendo.

Il primato però tocca di nuovo a un gioco per Wii. Anzi, a “il gioco per Wii”, senza se e senza ma: Wii Sports. I numeri in questo caso sono quasi illegali: oltre 82 milioni di copie vendute. Va però fatta una precisazione: come già avvenuto nel caso di Tetris (e in parte anche per lo stesso Super Mario Bros.), Wii Sports era venduto assieme alla console. Verrebbe da dire che l’una trainava l’altro, se non fosse che… Se non fosse che in questo caso era vero il contrario: non si comprava Wii ritrovandosi dentro anche Wii Sports, come simpatico omaggio. No. Paradossalmente l’abnorme pubblico che si è riversato per anni nei negozi per comprare Wii lo faceva semplicemente per avere Wii Sports. La console, quella scatoletta bianca, era uno strano e misterioso congegno che veniva fornito assieme al gioco e che, per qualche motivo, sembrava fondamentale per poterlo sfruttare.

Chissà se tra qualche anno parleremo di uno dei tanti giochi che su Switch stanno facendo segnare ottimi risultati, come di uno tra quelli più venduti nella storia di Nintendo? La sensazione è che, oggi, non esista assolutamente un battitore libero capace di catalizzare su di sé le totali attenzioni del pubblico, come fu per Super Mario Bros., Wii Sports o Tetris. Sotto un certo punto di vista potrebbe trattarsi di un’ottima notizia per Nintendo: un pubblico che è interessato alla console, più che al singolo gioco, si dimostrerà più interessata a tutto quello che ha da offrire e più difficilmente la accantonerà una volta passata la curiosità (come invece successe proprio a Wii).