Se nella notte degli Oscar è facile individuare i trionfatori, allo stesso modo emergono chiari gli sconfitti, che in alcuni casi hanno nomi importanti. Come quello di Steven Spielberg e Meryl Streep, snobbati dalla giuria tanto che il loro "The Post" non ha vinto. Stessa sorte è toccata a "Lady Bird", in corsa con cinque nomination e vincitore in nessuna, compresa quella per la regia, dove Greta Gerwig era l'unica donna nominata nella categoria.
Nella stessa barca si è trovato anche "Mudbound", che con quattro nomination è tornato a casa a mani vuote. Snobbato anche Martin Mc Donagh, regista di "Tre Manifesti a Ebbing, Missouri", che è stato premiato per le sue interpretazioni, migliore attrice protagonista Frances McDormand e uno degli attori non protagonisti Sam Rockwell ma non ha vinto nella categoria migliore sceneggiatura originale, andato a "Get Out" né quella per la migliore regia andata a "La forma dell'acqua".
Oltre ai vincitori più noti, soddisfazione anche per Roger Deakins che alla quattordicesima nomination, tutte senza vittoria, è riuscito ad avere successo grazie alla fotografia di "Blade Runner 2049". Delusione cocente invece per "This Is Me", la canzone principe di "The Greatest Showman", che ha dovuto cedere il passo a "Remember Me", cantata nel film d'animazione della Pixar "Coco". Soddisfazione invece per Netflix che se non ha vinto nulla con "Mudbound" è riuscita ad aggiudicarsi l'Oscar, il primo importante, con il migliore documentario, "Icarus".