lettera aperta

"Chiediamo perdono ma Oxfam Italia non c'entra nulla con gli abusi"

Lettera aperta a Tgcom24 di Maurizia Iachino, presidente della sezione italiana della ong: "Non cancellare il lavoro corretto di tanti di noi"

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Cara Redazione,
rappresento Oxfam in Italia dal 2012, anno della nostra fondazione. In pochi anni abbiamo guadagnato la fiducia e il sostegno di tanti - istituzioni, aziende, cittadini, grandi artisti e intellettuali - grazie al lavoro per i poveri, svolto con impegno e serietà, usando con rigore le risorse donate. Abbiamo lavorato a favore dei diritti dei più deboli, in Italia: con l’assistenza per i migranti abbandonati, i community center per i nuovi poveri italiani, e in altri paesi, Medio Oriente, Balcani, tutto il Mediterraneo, Africa. In particolare in Italia, per ogni euro raccolto, 79 centesimi arrivano direttamente sul campo, 11 centesimi sono usati nella gestione e 10 investiti in comunicazione e raccolta fondi. Così è stato possibile raggiungere circa 35.000 persone. Il 9 febbraio i media inglesi hanno denunciato all’opinione pubblica un fatto di comportamento riprovevole di alcuni operatori di Oxfam Gran Bretagna, avvenuto nel 2011 ad Haiti.

A quel tempo Oxfam Italia non era ancora nata. Oxfam Gran Bretagna avviò immediatamente un’indagine interna allo scopo, non solo di verificare le eventuali responsabilità dei 7 operatori coinvolti, ma soprattutto di tutelare e salvaguardare le potenziali vittime. Alla fine delle indagini quegli operatori furono allontanati da Oxfam. Da allora abbiamo migliorato e applicato con maggiore trasparenza il modello di intervento e le misure di safeguarding per evitare possibili altri casi.

Il 23 febbraio il governo di Haiti ha annunciato la sospensione per 2 mesi delle operazioni di Oxfam Gran Bretagna nel paese, ma Oxfam Italia e altre affiliate, come Oxfam Spagna e Oxfam Québec, rimangono ad Haiti dove continueranno a lavorare a importanti progetti di sviluppo e ricostruzione in aiuto della popolazione. Oxfam come confederazione sta intervenendo a sostegno di 750.000 persone nel paese.

Tutti noi di Oxfam chiediamo perdono a chi è stato offeso, ma non possiamo permettere che le colpe di pochi, a noi estranei, cancellino il lavoro e l’abnegazione di tanti di noi in Italia. Non possiamo far pagare un prezzo così caro a coloro che contano su Oxfam Italia, per vivere con dignità, e verso i quali abbiamo la responsabilità di continuare a portare vita, aiuti, speranza.

Mi impegno in Oxfam Italia, perché spero di migliorare la vita dei deboli: con il nostro staff, i volontari, grazie ai nostri donatori, dedichiamo tempo, esperienza, competenza e professionalità ai poveri, e ne siamo lieti. Sono in Oxfam anche perché come donna, credo che in ciò che abbiamo fatto, facciamo e continueremo a fare per difendere i diritti delle donne. E sono desolata e ferita e arrabbiata per tutte le donne che hanno subito un abuso. Sapere che qualcuno sotto la nostra bandiera, dentro la nostra missione, abbia abusato della loro fragilità e fiducia, mi riempie di sgomento.

Sono stata in alcuni dei 90 paesi in cui operiamo, facendoci carico di 20 milioni di diseredati, vecchi, donne, bambini. Ho visto al lavoro molti operatori in terre aspre. Sono giovani ma esperti e preparati, che affrontano sacrifici personali per il prossimo. Non è quello che guadagnano a motivarli - paghiamo assai meno del mercato - ma la convinzione di poter contribuire a un cambiamento in situazioni disperate. Sono determinati, coraggiosi e lavorano con il sorriso, le parole, dando aiuti concreti. Non mollano mai, se non al raggiungimento dell’obiettivo: dopo aver donato un sollievo concreto e reale ai tanti che incontrano e per i quali lavorano. Aiutateci a non buttare via questo aiuto.

L’aiuto che diamo a milioni di persone, la speranza contro la disperazione. Bene ha fatto la stampa a divulgare gli abusi contro i poveri e i tradimenti di fiducia contro l’organizzazione, ma guai a coinvolgere il bene che Oxfam ha donato dal 1942. Rassicuriamo chi sostiene Oxfam Italia, perché siamo puliti e continueremo a esserlo. Ringraziamo i tanti che rimangono al nostro fianco. Vi faccio qui un invito; mandate un vostro inviato a visitare uno dei nostri progetti, gli apriremo ogni strada perché ci esamini con severità. Troverà solo persone serie, un’organizzazione limpida e generosa, e tornerà a casa commosso e persuaso. Auguro a tutti voi un buon lavoro e vi ringrazio di cuore per l’ascolto,

Maurizia Iachino, presidente di Oxfam Italia