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Brexit, Ue propone Irlanda del Nord "area comune": altolà della May

La Gran Bretagna dovrebbe restare allineata con le regole comunitarie del Mercato interno e dell'Unione doganale ma per la premier è una "proposta irricevibile"

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Bruxelles suggerisce "un'area comune" per risolvere il problema delle frontiere irlandesi in vista della Brexit: la Gran Bretagna dovrebbe cioè restare allineata con le regole comunitarie del Mercato interno e dell'Unione doganale, inserendo la sola Irlanda del Nord in una "area comune" appunto allineata alla normativa europea. Una proposta "irricevibile", ribatte la premier Theresa May, perché, dice, "violerebbe l'integrità costituzionale del Paese".

In un protocollo separato rispetto alla bozza dell'accordo di recesso, la Commissione europea ha presentato una delle tre opzioni possibili per risolvere la questione delle frontiere irlandesi, il cosiddetto 'backstop', accrescendo il pressing su Londra. L'opzione prevede che il Regno Unito mantenga pieno allineamento con le regole comunitarie del Mercato interno e dell'Unione doganale e sostenga la cooperazione tra Nord e Sud e l'economia dell'intera isola.

Ma per la premier May la proposta è "irricevibile" e "inaccettabile". Pressata dal leader dell'opposizione laburista Jeremy Corbyn ad avanzare una sua proposta, la May ha assicurato di non volere un confine "hard" in Irlanda, anche a nome del ministro degli Esteri, Boris Johnson, una cui lettera trapelata sui media sembrava ipotizzare il contrario.

"Il ministro degli Esteri e io siamo assolutamente impegnati per una soluzione che non contempli un confine hard tra Irlanda del Nord e Repubblica d'Irlanda", ha precisato, sostenendo che si tratta di un obiettivo condiviso da tutti i partiti nordirlandesi e dal governo di Dublino, nel "rispetto degli accordi di pace del Venerdì Santo".

Allo stesso tempo ha ribadito per bocca del suo numero due, il ministro dell'Ufficio di Gabinetto, David Lidington, chiamato al rispondere a interrogazioni più specifiche sul dossier irlandese al posto di Johnson, allontanatosi in anticipo, di voler garantire anche "l'integrità costituzionale ed economica" del Regno Unito.

A dare manforte alla posizione del governo Tory è intervenuto poi il capogruppo degli unionisti nordirlandesi del Dup, alleato cruciale per assicurare la maggioranza che sostiene Theresa May, secondo il quale la proposta avanzata da Barnier a Bruxelles rappresenterebbe "un disastro economico" per Belfast.

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