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Pagamenti nei videogiochi: la posizione americana

Un messaggio ufficiale dell'ente di valutazione per i videogiochi americano è molto chiaro sulla questione microtransazioni che permettono di acquistare bonus con soldi reali

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Ogni mercato ha il suo ente di valutazione per i videogiochi, un po' come accade col cinema. Quello americano si chiama ESRB e, dopo le numerose polemiche degli scorsi mesi, ha appena espresso la sua posizione nei confronti delle cosiddette "microtransazioni", i pagamenti con denaro reale effettuati all'interno dei giochi per ottenere bonus e contenuti esclusivi.

Il messaggio è molto chiaro sulla questione microtransazioni e le annesse "loot box": possono essere inserite all'interno dei videogiochi e presto, per rendere più trasparente la natura dei sistemi economici dietro determinati titoli, sulle confezioni dei giochi americani sarà presente un simbolo informativo.

A supporto di tale iniziativa, l'organizzazione renderà disponinile un sito per aiutare i genitori a conoscere meglio i prodotti che acquistano per i loro figli.

Uno degli ultimi "scandali" legati alle microtransazioni è stato quello di Star Wars Battlefront II, grave al punto da impattare negativamente sul seguito del gioco, ma anche il caso del ragazzo che ha speso l'intero stipendio della madre in FIFA Point (ve ne avevamo parlato qui).

 

 

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