Istituire un tavolo di lavoro per migliorare la legge sul "Dopo di noi" a vantaggio delle famiglie con disabili gravi. Questa, la richiesta che notai, consumatori e associazioni a tutela dei disabili faranno al prossimo parlamento. Criticità da risolvere e possibili soluzioni sono state al centro di un incontro organizzato a Roma il 22 febbraio, al quale sono intervenuti anche politici di maggioranza e opposizione.
La legge 112/16, più conosciuta come "Dopo di noi", è entrata in vigore quasi due anni fa, e riguarda l'assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. L'incontro a Roma ha individuato quattro punti principali su cui lavorare per rendere la misura più efficace.
1) Gli strumenti previsti dalla legge – trust, vincoli di destinazione e contratti di affidamento fiduciario – entrano spesso in conflitto con problemi di natura ereditaria. Per questo, i notai propongono una riforma sistematica dell'intera disciplina sulle eredità, e in particolare l'introduzione del patto successorio rinunciativo, già in vigore in altre legislazioni europee.
2) Sui patrimoni di modesta entità, la legge "Dopo di noi" risulta poco utile perché il Testo Unico sulle donazioni e successioni già prevedeva per i disabili gravi una franchigia di 1,5 milioni di euro, indipendentemente dal grado di parentela e affinità.
3) La complessità del regime fiscale per i trust rende necessario il supporto di un consulente, impossibile il ricorso alla cedolare secca sugli immobili in affitto, e in altri casi genera dubbi sulle norme a cui rifarsi.
4) Manca una normativa specifica per il "contratto di affidamento fiduciario" che, spiega il Consiglio del notariato, "potrebbe diventare il trust italiano".
© ufficio-stampa