Il generale di brigata dell'Arma dei carabinieri Sergio Costa, il cui nome è stato fatto da Luigi Di Maio per il ministero dell'Ambiente, dice di essere disponibile. "Da servitore dello Stato - dichiara -, qualora il premier incaricato ritenesse di indicarmi come possibile ministro dell'Ambiente, mi renderò disponibile".
Durante la trasmissione "In mezz'ora in più", Di Maio ha proposto Costa come nuovo capo del dicastero dell'Ambiente spiegando che "oggi le mafie uccidono più con l'inquinamento che sparando. Per il Ministero dell'Ambiente, ho intenzione di proporre un servitore dello Stato, il generale di brigata dei Carabinieri Sergio Costa, che si è distinto in questi anni nella lotta ai crimini ambientali".
Costa, ha spiegato, Di Maio, è stato "comandante della regione Campania dei Carabinieri forestali, ha scoperto la più grande discarica di rifiuti pericolosi d'Europa e ha collaborato con la commissione Antimafia".
Di Maio traccia poi su Facebook un profilo di Costa: "E' laureato in Scienze Agrarie, master in Diritto dell'Ambiente e specializzato in investigazioni ambientali, da sempre impegnato nel contrasto alle ecomafie e al clan dei Casalesi. Ha scoperto la più grande discarica di rifiuti pericolosi di Europa seppellita nel territorio di Caserta mettendo a nudo gli opachi rapporti delinquenziali nell'ambito dei rifiuti tossici. Ha anche scoperto la discarica dei rifiuti nel territorio del parco nazionale del Vesuvio. Inoltre ha operato attivamente nell'ambito di indagini internazionali sempre nell'ambito di traffico illecito di rifiuti nocivi. Ha collaborato con la Direzione Nazionale Antimafia nello svolgimento di analisi investigative ambientali sull'intero territorio nazionale".
Di Maio: "Con M5s mai patrimoniale, tassa illiberale" - Commentando le parole dell'ex assessore di Roma Massimo Colomban secondo cui, con il M5S al governo, finirebbe con l'introduzione della patrimoniale, Di Maio ha sottolineato: "Smentisco che finirà con una patrimoniale. Per me la patrimoniale è una tassa illiberale. Colomban, che è una persona che stimo profondamente, è stato autore del piano sulle partecipate di Roma, dove si è passati da 23 società partecipate a undici".