Richard Gates, ex top manager della campagna elettorale di Donald Trump, si è dichiarato colpevole di cospirazione e per aver mentito agli investigatori che indagano sul Russiagate. L'ammissione di colpevolezza viene letta come un forte segnale che Gates è pronto a collaborare per evitare una pena severissima.
Gates, insieme al suo ex partner d'affari ed ex presidente della campagna di Trump, Paul Manafort, originariamente a ottobre era stato accusato di 30 capi di imputazione fra cui riciclaggio di 75 milioni di dollari ed evasione fiscale legata al loro lavoro dal 2006 al 2014 per l'ex presidente dell'Ucraina Viktor Yanukovych, appoggiato dalla Russia. Erano anche accusati di avere rappresentato illegalmente un governo straniero, cioè quello dell'Ucraina, come lobbisti senza prima registrarsi presso il governo Usa come agenti stranieri. Nell'ambito dell'accordo di Gates, le accuse originali ricadono tutte in un'unica accusa di cospirazione per frodare il governo, e una seconda accusa di avere mentito sul suo lavoro di lobby per l'Ucraina non registrato.