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Tesoro: entro il 2020 mille euro in più di reddito disponibile per le famiglie

La prima Relazione del ministero sugli indicatori di benessere equo e sostenibile dice che le disuguaglianze scenderanno e che ci sarà più occupazione

-afp

Per il triennio 2018-2020 il ministero dell'Economia prevede un aumento del reddito disponibile aggiustato pro capite (cioè il denaro di cui le famiglie dispongono per i consumi) del 5,5%, che equivale a un incremento di oltre 1.000 euro l'anno. Le previsioni, contenute nelle relazione sui primi quattro indicatori introdotti in via sperimentale, si legge in una nota del Mef, "restituiscono un quadro incoraggiante".

Il reddito calcolato è al netto delle tasse e comprensivo dei servizi, in primis scuola e sanità pubbliche, come indica la prima Relazione sugli indicatori di benessere equo e sostenibile. Un trend positivo, dice il documento, dovuto "non solo alla ripresa economica, ma anche a misure specifiche introdotte negli ultimi anni".

La relazione, coerentemente con quanto previsto nel Documento di economia e finanza 2017, evidenzia l'andamento dei primi quattro indicatori introdotti in via sperimentale: il reddito disponibile pro capite, comprendente i trasferimenti in natura dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni sociali senza fini di lucro; la disuguaglianza dei redditi (rapporto tra il reddito del quintile più agiato della popolazione e di quello più povero); il tasso di mancata partecipazione al lavoro (un indicatore di esclusione economico-sociale più ampio del tasso di disoccupazione); le emissioni di CO2 e altri gas clima-alteranti nell'atmosfera.

Per quanto riguarda il contrasto ai cambiamenti climatici, la stima per il 2017 delle emissioni è pari a 7,5 tonnellate di CO2 pro capite. Si prevede inoltre una sostanziale stabilità di tale indicatore anche nei tre anni successivi, pur in presenza di una continuazione della ripresa economica in atto.

Il set di indicatori di benessere equo e sostenibile monitorati e programmati nel ciclo di bilancio - ricorda il Mef - si amplierà in futuro. L'introduzione dei dodici indicatori prevista dal decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta ufficiale il 15 novembre 2017 avverrà gradualmente, già a partire dal Def di aprile 2018. Ai primi quattro indicatori già presentati sperimentalmente nel Def del 2017 si aggiungeranno infatti ulteriori indicatori di benessere equo e sostenibile, fino ad arrivare a coprire i dodici indicatori nei prossimi esercizi.

Redditi, si riduce la forbice - La disuguaglianza dei redditi "nel 2017 è stimata in riduzione di un punto decimale", con una discesa a 6,2. Nel 2018 l'indicatore mostra un ulteriore miglioramento rispetto al 2017, riducendosi a 6,1 per poi attestarsi a 6 nel biennio successivo 2019-2020", dice poi la relazione. "Si inverte dunque, secondo il Mef, la tendenza all'accentuazione delle disuguaglianze, che è il grave lascito della crisi globale del 2008".

Meglio l'occupazione - La relazione evidenzia poi come la situazione occupazionale sia prevista "evolvere ulteriormente in positivo nel prossimo triennio, attenuando la carenza di opportunità di lavoro e l'esclusione sociale": si stima che l'indicatore prescelto per tale dominio, il tasso di mancata partecipazione al mercato del lavoro, diminuisca al 20,7% nel 2017 e al 18,6% nel 2020.

Per il tasso di mancata partecipazione al mercato del lavoro, il miglioramento dovrebbe riguardare entrambi i sessi: il tasso maschile dovrebbe infatti portarsi da 17,4% nel 2017 a 15,6% nel 2020, mentre quello femminile scenderebbe da 24,8% nel 2017 a 22,2% nel 2020. "Persisterebbe un gap di genere, ma è previsto in riduzione nel periodo 2017-2020", e "tali andamenti sono ricollegabili non solo alla ripresa dell'economia, ma anche a misure introdotte nel 2017".

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