Alcune centinaia di persone tra studenti, insegnanti e genitori hanno protestato, davanti alla Casa Bianca, contro la diffusione delle armi negli Stati Uniti. L'iniziativa è stata organizzata dopo la sparatoria compiuta in un liceo della Florida. Sono stati letti i nomi delle 17 vittime della strage. Numerosi gli striscioni con slogan per proteggere i bambini e per votare una riforma sul controllo delle armi.
Il raduno arriva nel giorno in cui la Casa Bianca ha reso nota un'apertura di Donald Trump a maggiori controlli sulla vendita di pistole e fucili. L'obiettivo del presidente sarebbe un progetto di legge bipartisan. Al sit uno striscione chiedeva: "E' il Congresso a fare le nostre leggi o è la Nra?", in riferimento alla National Rifle Association, la potente organizzazione a favore dei detentori di armi da fuoco.
Procuratore non esclude pena morte - Nikolas Cruz, il responsabile della sparatoria, è comparso in tribunale in Florida. Il 19enne, vestito con un'uniforme arancione da detenuto, è rimasto seduto con la testa chinata durante la breve udienza davanti alla giudice Elizabeth Scherer, che si è svolta a Fort Lauderdale. Il procuratore dello Stato della Florida, Michael J. Satz, non ha escluso la possibilità di chiedere la pena di morte: "Certamente è il tipo di caso per cui la pena di morte è stata pensata", ha dichiarato, aggiungendo però che adesso è il momento di "lasciare alle famiglie il momento per il lutto e per seppellire i loro figli e i loro cari". Il giovane è stato incriminato per 17 capi d'accusa di omicidio premeditato, uno per ognuna delle vittime. Nell'udienza di giovedì scorso per lui era stata decisa la detenzione senza possibilità di cauzione.