ATTACCO AL M5S

Caso De Falco, Renzi: "Dire tutti insieme no a candidati violenti" | Il capitano: "Nessuna violenza"

L'ufficiale, che avrebbe aggredito moglie e figlia durante un acceso litigio domestico, si difende: "Io non sono mai stato violento, si tratta di una strumentalizzazione"

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Il Pd non cavalca "la schifezza che abbiamo visto", ma se c'è "qualche candidato che mette le mani addosso alla moglie o alla figlia, su quello tutti insieme si dica no". A indicarlo, parlando del caso del capitano di fregata e candidato M5s Gregorio De Falco, è il segretario Pd, Matteo Renzi, secondo cui "non possiamo rischiare di avere i nostri rappresentanti a quel livello lì". "Io mai violento, è una strumentalizzazione", ha replicato De Falco.

"Si tratta di una situazione difficile che la mia famiglia sta attraversando in conseguenza dell'avvio del procedimento legale di separazione tra me e mia moglie, che ha avuto inizio più di un anno e mezzo fa. Le difficoltà di trovare un accordo economico tra le parti e la tensione che ne deriva e' il motivo scatenante dell'episodio di un recente alterco", ha aggiunto De Falco.

"Comunque affermo e ribadirò sempre con onestà che la lite non mi ha visto attore di violenze, ingiustamente attribuite alla mia persona. La situazione che sto vivendo mi amareggia moltissimo. Sento il dovere morale e sociale di chiarire la mia posizione", ha spiegato ancora l'ufficiale della capitaneria di porto candidato in Toscana, al Senato, per il Movimento.

Per Renzi, "la lotta alla violenza contro le donne deve essere patrimonio di tutti". Il riferimento è a una segnalazione, relativa a un episodio di violenza della scorsa settimana che coinvolge proprio l'ufficiale di marina (diventato famoso per il suo "Salga a bordo" rivolto al comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, durante il naufragio della nave da crociera), quando, secondo quanto riportato dalla moglie, "mio marito, in stato di alterazione, durante un'accesa lite in casa ha aggredito me e una delle nostre due figlie".

La donna, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, avrebbe chiamato la polizia raccontando che il marito aveva percosso lei e la figlia, che ha da poco compiuto i 18 anni. La figlia, a quel punto, se ne era andata da casa, facendo ritorno solo dopo molte ore.

Dopo aver raccontato dell'episodio agli agenti, la moglie dell'ufficiale ha però deciso di non formalizzare la denuncia. Ma siccome le sue erano dichiarazioni rese a un pubblico ufficiale, sono state comunque trascritte agli atti e, riguardando un candidato alle elezioni politiche, il verbale è stato trasmesso agli uffici centrali di Roma.