Per generazioni di adolescenti e motociclisti in erba è stato un mito. Tanto leggero, facile da portare, eppure così probante per chi iniziava a conoscere un poʼ i motori e si affaccendava con la miscela benzina e olio. È Ciao e non azzardatevi a chiamarlo scooter, perché invece è stato il motorino per antonomasia, qualcosa che evolveva dalle biciclette (aveva i pedali) ma in lontananza guardava alle moto.
La notizia è che Piaggio starebbe pensando di riportare in vita il mitico Ciao, lanciato nel 1967 e venduto in più di tre milioni e mezzo di unità. Adesso, secondo le indiscrezioni della rivista Inmoto.it, il nuovo Ciao sarà elettrico. Tutto sommato non sarebbe neanche una rivoluzione eclatante, perché le avvisaglie in proposito sono numerose. E partono già da Piaggio, che già produce la bicicletta a pedalata assistita Wi-Bike e ha annunciato la prossima produzione della Vespa Elettrica. Senza dimenticare il prototipo di Ciao elettrico messo a punto, poco tempo fa, dal professor Francesco Cocchetto di un istituto tecnico di Mestre.
Dʼaltronde il ciclomotore più amato dai giovani degli anni 70 e 80 si presta alla nuova era della trazione elettrica. Di suo aveva la leggerezza proverbiale, pesava 40 chili e in tanti se lo trascinavano fin dentro casa per assicurarne lʼincolumità. Inventato dallʼingegnere Bruno Gaddi, Piaggio Ciao aveva un design minimalista che lʼha reso moderno da subito e, in seguito, ne avrebbe fatto un evergreen. Merito di quel motore a cilindro orizzontale e del serbatoio ricavato all’interno del telaio che quasi sparivano alla vista. Costava poco e gli italiani se ne innamorarono, tanto che Piaggio lʼha tenuto in produzione fino al 2006. E in tanti ci sono ancora saliti in sella pochi giorni fa, sotto la neve del “Crazy Rally Winter”, un migliaio di chilometri in sella a cinquantini di ogni risma.