I nigeriani indagati per la morte di Pamela Mastropietro si sono scambiati oltre 400 fra messaggi e telefonate, nel giro di soli due mesi. E' quanto emerge dalle indagini sul caso della 18enne massacrata a Macerata, le quali "sono tutt'altro che concluse", afferma il procuratore Giovanni Giorgio. Diciassette chiamate fra Innocent Oseghale e Desmond Lucky sono avvenuti soltanto il 30 gennaio, giorno del ritrovamento del corpo della giovane.
Come riporta il Corriere, il 22enne Desmond Lucky, il cui fermo è stato convalidato nella giornata di mercoledì, si è difeso nel corso dell'interrogatorio di garanzia dicendo che nei suoi contatti con Oseghale "abbiamo parlato solo di scommesse, io non ci sono mai entrato nell'appartamento di via Spalato. Non ho ucciso Pamela, non l'ho neanche mai conosciuta".
Con quello di Desmond Lucky, è stato convalidato il fermo anche di Awelima Lucky, che però si è avvalso della facoltà di non rispondere. Entrambi sono accusati di omicidio volontario in concorso, vilipendio e occultamento del corpo della 18enne romana.
Intanto le indagini proseguono con "il recupero, per quanto possibile, dai telefoni e dagli smartphone in sequestro, di tutti i documenti che appaiono essere stati deliberatamente cancellati a ridosso dell'omicidio". A riferirlo è il procuratore Giovanni Giorgio, secondo cui l'esito degli accertamenti tecnici sui telefoni e scientifici del Ris dovrebbe essere comunicato alla Procura "ragionevolmente entro la prossima settimana".
Si esclude la pista rituale - Giorgio ha inoltre escluso in maniera categorica che l'uccisione di Pamela sia legata a riti tribali o macabre usanze legate alla mafia nigeriana, come invece ipotizzato in un primo momento.
Minniti: "I colpevoli sconteranno la pena fino all'ultimo" - I colpevoli dell'omicidio di Pamela Mastropietro sconteranno la pena senza sconti. Lo promette il ministro dell'Interno Marco Minniti dichiarando: "Dobbiamo stare vicini ai familiari di Pamela: quel suo sorriso è il sorriso dei nostri figli. Ci sarà fermezza nell'inchiodare i colpevoli alle loro responsabilità. Pagheranno fino all'ultimo giorno, non per vendetta ma per giustizia e in questo caso la legislazione premiale non ha nessuna ragione di essere".
La trasmissione "Matrix" di Canale 5 manderà in onda in esclusiva alcune immagini chiave per la ricostruzione della tragica vicenda della 18enne romana. Il primo frame è stato isolato dalla videosorveglianza di una farmacia di via Spalato (a pochi metri dalla casa di Innocent Oseghale, ndr), a Macerata, verso le 11 del 30 gennaio. Si vede Pamela mentre esce dopo aver comprato una siringa, trascinando il suo trolley rosso e blu dentro il quale l'indomani verranno trovate parti del suo corpo smembrato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la giovane sarebbe poi entrata con Oseghale nell'appartamento.
La seconda immagine mostra la terrazza della mansarda di Oseghale, con annessi tubo di gomma e presa di scarico. Qui le parti del corpo smembrato della 18enne romana sarebbero state lavate con acqua e con candeggina.
La terza foto riguarda il pellicciotto grigio che Pamela indossava il 30 gennaio (come mostra il fotogramma della farmacia) poi trovato nella casa di Oseghale.