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Belgrado: dieci cose imperdibili da fare e da vedere in città

Meta trendy e giovane, la capitale della Serbia è sempre più gettonata dai viaggiatori

Belgrado è indubbiamente una delle città in maggiore ascesa fra le mete turistiche del 2018. Lo decreta fra l'altro anche il New York Times, che la inserisce nella classifica dei "52 places to go" dell'anno, i 52 posti imperdibili del 2018.

Belgrado viene definita imperdibile per la sua vocazione di città della notte e per le energie che emanano i nuovi luoghi del divertimento e della creatività. Il quotidiano di New York definisce la capitale come il grintoso “party town” d’Europa, più vibrante che mai. Ecco cosa vedere nella capitale della Serbia.

Il vincitore - Nella fortezza di Kalemegdan, cittadella e protezione di Belgrado, la cui costruzione iniziò nel I secolo d.c, sopra la confluenza tra i due fiumi la Sava e il Danubio sorge il Monumento al Vincitore. La statua, che regge in mano un falco simbolo di libertà, e punta una spada al suolo per rappresentare il simbolo della pace, fu eretto nel 1928 su disegno di Ivan Mestrovic per celebrare la vittoria delle guerre balcaniche 1912-13. Tuttavia il vincitore trovò collocamento all’interno di Kalemegdan soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale. Inizialmente era stata destinata alla piazza di Terazije, ma la cittadinanza si oppose perché trovava sconveniente che un uomo nudo campeggiasse nel centro di Belgrado.

La vita sui fiumi - Il Danubio e la Sava sono parte integrante di Belgrado: i lungofiumi invitano a passeggiare, i belgradesi pescano alla lenza e in ogni angolo pittoresco delle sponde spuntano bar e kafane che servono zuppe e fritti di pesce d’acqua dolce. In primavera ed estate, in riva alle spiagge urbane lungo le sponde e le isole della città, si praticano gli sport d’acqua, mentre la sera bevendo una birra su una sdraio in riva al fiume, ci si dimentica di essere in una grande città e non al mare.

Nightlife - La musica a Belgrado è nelle strade e nell’anima della città. Il New York Times l’ha definita “gritty party town”, grintosa città del divertimento, ed è da tempo che si pensa alla capitale serba come alla Berlino del Sud Europa. Verso il tardo pomeriggio, i dehors dei ristoranti si riempiono di musica suonata da orchestre, come a Skadarlija, il quartiere boheme di Belgrado, pieno di ristoranti, caffè, bar. Dopo cena, a Savamala e Beton Hala si possono degustare le rakija nei tanti locali ricavati nelle ex aree industrial. Per la notte la vita si sposta negli splavovi, le zatterone dove sorgono i club e la vita notturna belgradese.

San Sava - Nel 1594 per scoraggiare gli insorti serbi nella regione del Banato, l’ammiraglio turco Sinan Pascià decise di dar fuoco pubblicamente alle reliquie di San Sava, uno dei santi più importanti per la confessione ortodossa. 300 anni dopo, nel 1894, lo stesso luogo fu teatro di una commemorazione dell’accaduto talmente partecipata da convincere la comunità ortodossa della necessità di erigere un tempio al santo. Oggi San Sava, i cui interni non sono ancora ultimati come alla Sagrada Familia a Barcellona, è talmente grande da essere visibile da molte parti della città ed emana un’emozionante aura di sacralità.

Museo Arte Contemporanea - Reinaugurato nell’autunno del 2017 dopo un restauro decennale, il MoCAB, il museo d’arte contemporanea, è l’unico museo dell’arte del presente in Serbia. L’edificio, realizzato dagli architetti Ivan Antic e Ivanka Raspopovic è un fondamentale esempio dell’architettura modernista della Jugoslavia socialista; all’esterno, il museo si circonda di un grande Parco della Scultura, che ruota intorno all’edificio museale con le opere dei più significativi scultori jugoslavi del XX secolo.

Savamala - Incastrata tra la città vecchia e le rive della Sava, Savamala è un quartiere popolare, epicentro della nuova Belgrado, delle sue energie cosmopolite e trasformazioni contemporanee. È un quartiere popolare, ma anche giovane e contemporaneo dove si mescolano esotismo d’altri tempi, suggestioni letterarie (la stazione dei treni è una tappa dell’Orient Express), modernità, design, arte e cultura. Il nome rievoca la presenza di una piccola (mala) città sul fiume.

Hotel Moskva - Nel cuore di Terazije, la piazza che è oggi il vero epicentro di Belgrado, l’albergo dalle suggestioni antiche è ospitato in un palazzo art nouveau, d’oro spledente e verde smeraldo, costruito nel 1906, è oggi un simbolo di Belgrado e uno dei migliori alberghi e caffè della città.

Ada Ciganlija - Ada è la spiaggia di Belgrado, bagnata dalla Sava. Al centro dell’area si trova il lago artificiale (Savsko Jezero) che la rende una delle destinazioni preferite dei belgradesi durante la bella stagione. Nei mesi estivi è frequentata da 300mila persone ogni weekend che affollano il litorale i suoi bar e ristoranti, raggiungendo l’isola per un barbecue e per trascorrere il tempo con gli amici o per praticare le tante attività, spiaggiarsi e bagnarsi, le gite in barca e in bicicletta, tennis, la pallavolo e il bungee jumping.

Museo della Storia Iugoslava e tomba maresciallo Tito - Sulla collina di Belgrado, si raggiunge il complesso che ospita il museo della storia iugoslava e il memoriale di Josip Broz Tito. Il museo fu fondato nel 1996 integrando il Museo della Rivoluzione del Popolo e della Nazionalità Iugoslave con il memoriale, che a sua volta comprendeva il Museo del 25 maggio e la Casa dei Fiori. La Casa dei Fiori, costruita nel 1975 come residenza per il riposo di Tito, ospita le spoglie del maresciallo e della moglie. Il Museo del 25 Maggio fu invece un dono della città a Tito per il suo settantesimo compleanno e viene anche chiamato “della gioventù” perché tutti gli anni si organizzava una staffetta tra i giovani iugoslavi che finiva a Belgrado con la consegna del testimone al presidente: oggi sono qui esposti i numerosissimi baton e i regali che Tito ricevette da capi di stato, associazioni e gruppi della gioventù.

Zemun - Zemun è oggi una delle municipalità di Belgrado, ma per secoli la sua storia ha seguito un corso proprio. Si trova oltre un antico confine che lo ha visto avamposto ungherese e poi austro ungarico di fronte al nemico ottomano. Zemun è un borgo molto diverso dal resto di Belgrado, ha l’aspetto di un villaggio di pescatori, con casette basse e vicoli di ciottoli, interamente affacciato sul Danubio. La Torre di Janko, dedicato al condottiero ungherese padre del re d’Ungheria Mattia Corvino, celebra monumento che celebra i 1000 anni dell’arrivo degli Ungheresi, oltre la chiesa di San Nicola in stile neobarocco e le case storiche dove il barocco fonde le architetture slave sono gli elementi che suggeriscono una visita a questa enclave austroungarica, oltre le decine di ristoranti di pesce, affacciati sul grande fiume.

Per informazioni: www.serbia.travel

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