ripresa non basta

Corte Conti: meglio l'economia ma famiglie in difficoltà, alta la guardia

Il presidente Buscema: "Sempre più necessaria l'azione anticorruzione, soprattutto per l'attenuazione delle rigide regole dovuta all'emergenza continua". Gentiloni: "Cresce l'avanzo primario"

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"Il miglioramento dei risultati economici e dei conti pubblici conseguito dall'Italia negli ultimi anni non consente di abbassare la guardia. L'uscita dalla recessione e la ripresa non pongono infatti ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante famiglie". Lo ha affermato il presidente della Corte dei Conti Angelo Buscema all'inaugurazione dell'anno giudiziario 2018.

Un avvertimento relativo alla "congiuntura" favorevole dell'economia arriva anche dal premier Paolo Gentiloni, che esorta a "non rallentare il percorso sulle riforme, la serietà sui conti pubblici e a non allentare la presa sul debito pubblico". Nello stesso tempo, il presidente del Consiglio sottolinea che "all'incoraggiante situazione della crescita corrisponde un andamento positivo dell'avanzo primario: è dell'1,7% nel 2017 e potrebbe ulteriormente migliorare, superando il 2% nel 2018".

"Preclusa la strada della crescita del debito pubblico" - "Gli andamenti in termini di crescita economica non consentono di annullare gli angusti spazi entro cui si deve muovere oggi la Pubblica amministrazione", ha poi aggiunto Buscema, precisando che "il quadro attuale della finanza pubblica ci indica come non più praticabile il percorso che, per assicurare i necessari livelli di servizi alla collettività, faccia ricorso a una ulteriore crescita del debito pubblico". Si tratta, ha spiegato, di "una via preclusa non tanto dagli obblighi che ci provengono dall'esterno, dagli accordi europei, quanto piuttosto dal rispetto di un maggior equilibrio intergenerazionale nella ripartizione degli oneri".

"Preoccupante il calo della spesa per gli investimenti" - La riduzione delle spesa pubblica è avvenuta anche per effetto del congelamento dei salari della Pubblica amministrazione e della riduzione degli investimenti che, però, sono scesi a un livello "preoccupante" secondo Buscema. "Da tempo la Corte dei Conti - ha dichiarato - segnala una progressiva inversione di tendenza nel processo di riequilibrio dei conti pubblici, in termini di riduzione della spesa pubblica e dei tassi d'interesse".

Non va tuttavia trascurato "come ciò sia avvenuto anche per effetto del congelamento della dinamica dei redditi del pubblico impiego e con una compressione della spesa per investimenti talmente forte da creare preoccupazione per lo stesso mantenimento del capitale fisso a disposizione del sistema".

Dall'emergenza deroga regole e corruzione - L'attenuazione delle regole e le logiche di emergenza che ispirano grandi opere e grandi eventi possono favorire la corruzione, che va invece combattuta con forza, ha continuato il presidente della Corte dei Conti. "L'azione di contrasto svolta dalla Corte a tutela della legalità - spiega parlando dell'impegno della magistratura contabile nella lotta alla corruzione - è vieppiù necessaria specie in considerazione dell'attenuazione delle rigide regole della contabilità pubblica negli attuali assetti organizzativi dell'amministrazione, caratterizzati non solo dalla esternalizzazione di funzioni pubbliche e dalla costituzione di società partecipate, ma anche dal frequente ricorso a logiche di emergenza che, per le grandi opere dei grandi eventi, postulano la deroga alle procedure ordinarie di spesa".