C'è un biglietto scritto a penna da Alessandro Garlaschi tra gli elementi che indicano un suo "chiaro interesse sessuale" verso Jessica Valentina Faoro, la 19enne uccisa a Milano. Lo scrive il gip Anna Calabi nell'ordinanza con cui ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere per il tranviere accusato dell'omicidio della giovane. Secondo una relazione medico legale, la ragazza sarebbe stata colpita con 40 coltellate.
Nell'ordinanza del gip si legge che gli "ambigui comportamenti" tenuti da Garlaschi nei confronti delal 19enne (tra cui le carezze ad un braccio mentre lei riposava e che l'avevano spaventata) di cui parlò la stessa vittima ai carabinieri sei giorni prima del delitto, risultano "particolarmente significativi al fine di fare luce sul movente della brutale e mortale aggressione di cui è stata vittima che potrebbe essere stata preceduta da un approccio di natura sessuale respinto dalla ragazza".
Il gip ricostruisce che, la notte tra il 31 gennaio e l'1 febbraio, Jessica aveva richiesto l'intervento dei carabinieri perché aveva bisogno di ritirare i suoi "effetti personali" dalla casa di Garlaschi, di cui era ospite. Quando chiese l'intervento dei militari, scrive il giudice, la giovane "aveva riferito ai carabinieri di volere lasciare la casa sia perché quella sera mentre riposava il Garlaschi le aveva accarezzato il braccio spaventandola, sia perché lui le aveva raccontato di avere avuto in passato rapporti occasionali con altre donne, sia per il rapporto ambiguo che l'uomo aveva con la sorella, a riscontro del fatto che Garlaschi aveva presentato a Jessica quella che in realtà era la propria moglie".