La Parigi di fine Ottocento rivive a Catania, nelle opere di Henri Toulouse-Lautrec (1864-1901). La mostra La Ville Lumière raccoglie al Palazzo della Cultura, fino al 3 giugno, 150 lavori dell'artista francese. A lui dobbiamo alcune tra le rappresentazioni più vivide della vita bohémienne nella Parigi della Belle Époque, all'epoca città principale d'Europa.
Gli artisti di Montmartre, il Moulin Rouge, i teatri, le riviste umoristiche, le prostitute: questi i protagonisti della produzione di Toulouse-Lautrec. Una produzione varia e innovativa, che comprende litografie a colori, manifesti pubblicitari, disegni a matita o penna, grafiche promozionali. Opere che arrivano a Catania dall'Herakleidon Museum di Atene. Per ricostruire uno spaccato del tempo, la mostra espone anche video, fotografie e arredi.
Il curatore della mostra, Stefano Zuffi, descrive così lo spirito che animava l'artista francese: "Lontanissimo dalla solarità degli impressionisti, il suo è un mondo illuminato dalla cruda luce elettrica e dai fari della ribalta: ci appare sempre equivoco nei colori troppi accesi, nel trucco pesante, nelle grazie esibite, nei gesti eccessivi; eppure intensamente umano, capace di offrire, nonostante tutto, l’emozione pura della bellezza, i sentimenti sotto il cerone, il desiderio della tenerezza".
A indirizzare l'aristocratico Toulouse-Lautrec verso la pittura, racconta Zuffi, "una forma di nanismo aggravata da rovinose fratture alle gambe. Per ingannare l'immobilità e la noia durante le monotone e dolorose convalescenze, l’adolescente Henri si esercita con il disegno, mostrando un talento eccezionale". Trasferitosi nella capitale, Henri "attraversa la notte di Parigi fra alcol e donne – continua Zuffi – fra serate in costume e autocaricature, fra coraggiose scelte di soggetti scabrosi e innovative ricerche espressive".