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Sassari, sequestrati 200mila vestiti e accessori taroccati

Le Fiamme gialle sono partite da alcuni profili social in cui si vendevano capi d'abbigliamento proposti esplicitamente come "tarocchi" e sono giunte in Grecia, Germania e Gran Bretagna.

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Più di 200mila capi di abbigliamento e di accessori sequestrati, con i marchi contraffatti delle più note griffe della moda. E' il bilancio di un'operazione della Guardia di finanza di Sassari che al termine di una articolata operazione investigativa ha sgominato un giro d'affari piuttosto consistente, che permetteva ai prodotti falsi realizzati in diverse parti d'Europa di arrivare in Sardegna, dove venivano smerciati al dettaglio.

Le indagini in Europa - I militari del comando provinciale erano da tempo sulle tracce di un'organizzazione che per rifornire il mercato utilizzava i canali di approvvigionamento online, riuscendo così a intercettare l'importazione di grossi quantitativi di merci contraffatte provenienti dall'estero e destinate al mercato del falso in tutta Italia. Le Fiamme gialle sono partite da alcuni profili social in cui si vendevano capi d'abbigliamento proposti esplicitamente come " tarocchi". Seguendo le persone alle quali erano riferibili i profili oggetto di indagine, i baschi verdi sono entrati in azione e hanno fermato quattro cartoni con 50 finte Louis Vuitton dirette a Budoni. Tracciando la filiera, sono poi arrivati alle società di provenienza delle borse false, che si trovano per lo più in Grecia, Germania e Gran Bretagna.

L’intervento in Italia - Il blitz è avvenuto in tre centri di smistamento del Nord Italia. La merce sequestrata era destinata a indirizzi sparsi su tutto il territorio nazionale. La Gdf ha poi seguito passaggio dopo passaggio alcuni pacchi destinati a Sassari, destinatario un cittadino extracomunitario che ha base nel centro storico cittadino. C'erano scarpe e quasi 2mila etichette di sei noti brand di moda. Scoperto anche un vero e proprio laboratorio tessile destinato alla contraffazione dei capi, sequestrandone quasi 5mila. Denunciate altre 5 persone, di cui quattro sassaresi: devono rispondere di introduzione, commercializzazione e vendita di prodotti recanti marchi contraffatti.

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