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Dell'Utri dal carcere di Rebibbia: "Contro di me atto di crudeltà"

Nei giorni scorsi i giudici avevano respinto la richiesta di scarcerazione per motivi di salute

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"Sono amareggiato, più che sorpreso, per l'ennesimo atto di crudeltà giudiziaria compiuto dal Tribunale di Sorveglianza di Roma e lamentato anche da diversi detenuti nelle mie stesse, se non peggiori, condizioni". E' quanto scrive dal carcere romano di Rebibbia l'ex senatore Marcello Dell'Utri in una lettera indirizzata ai suoi difensori. Nei giorni scorsi i giudici avevano respinto la richiesta di scarcerazione per motivi di salute.

"Contro ogni obiettivo esame della situazione patologica - prosegue l'ex parlamentare di Forza Italia - il Tribunale si prodiga in una motivazione fantasiosa che non può trovare accoglimento in una normale intelligenza e in un animo sereno".

Dell'Utri continua affermando che "ancora più mi meraviglia il fatto che nulla è stato disposto perché mi sia praticata una forma di terapia effettiva, idonea e concreta, compatibile con il mio stato. In rapporto alla motivazione, devo ribadire che la storia della latitanza in Libano è una leggenda vera e propria per cui ho chiesto ai miei difensori di far acclarare una volta per tutte la verità dei fatti".

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