Un gruppo di ovociti umani è stato coltivato in laboratorio per la prima volta nella storia. E' il risultato di una ricerca rivoluzionaria condotta dall'Università di Edimburgo e pubblicata sulla rivista Molecular Human Reproduction. Lo studio costituisce un grande passo avanti verso possibili cure sia per la medicina rigenerativa sia per la fertilità, come ad esempio per donne malate di cancro che vogliono salvaguardare la possibilità di avere figli.
Gli ovociti sono stati "seguiti" dal primissimo stadio fino ad essere pronti per la fecondazione. I risultati ottenuti dal gruppo guidato da Evelyn Telfer arrivano dopo 30 anni di lavoro, nei quali i ricercatori sono riusciti a replicare con successo il procedimento sperimentato sui topi.
Dopo aver prelevato campioni di tessuto da pazienti che si sono sottoposti a operazioni chirurgiche di routine, hanno sviluppato un mix di sostanze adatto a far crescere e maturare gli ovociti in ogni fase del loro sviluppo.
Il prossimo passo degli scienziati sarà quello di ottimizzare l'insieme di sostanze in cui vengono coltivati. "Stiamo cercando di capire se sono del tutto sani. Aspettiamo anche l'approvazione per poter verificare che gli ovociti possano effettivamente essere fecondati", ha spiegato la Telfer.
La condanna del Comitato di bioetica - "Utilizzare ovociti creati in laboratorio sarebbe una scelta eticamente condannabile e anche scientificamente pericolosa se finalizzata alla procreazione umana", ha affermato il presidente vicario del Comitato nazionale di bioetica (Cnb), Lorenzo D'Avack. "Sarebbe eticamente accettabile, invece, un utilizzo a fini di cura di malattie", ha aggiunto.