Smog, ultimatum dell'Ue all'Italia: "Misure entro venerdì o sarà deferita alla Corte di Giustizia"
La scadenza per la presentazione delle proposte anti-inquinamento era stata estesa dal commissario all'Ambiente Karmenu Vella, dopo l'incontro ministeriale di fine gennaio
L'Italia, assieme agli altri otto Paesi finiti nel mirino della Commissione Ue per l'emergenza smog, dovrà presentare ulteriori misure contro l'inquinamento entro venerdì o sarà deferita alla Corte di Giustizia europea. E' l'ultimatum lanciato da Bruxelles alla vigilia della scadenza, estesa da lunedì a venerdì dal commissario all'Ambiente Karmenu Vella dopo l'incontro ministeriale di fine gennaio.
La Commissione europea "procederà alla
tappa finale della procedura d'infrazione a meno che non vengano proposte misure credibili e puntuali". Oltre al nostro Paese, anche Repubblica Ceca, Germania, Spagna, Francia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Gran Bretagna si trovano ad affrontare procedure d'infrazione per il superamento dei limiti concordati di inquinamento.
"Il commissario Vella ha presentato al Collegio l'esito del vertice convocato con i ministri" dei nove Paesi "come ultimo sforzo per trovare soluzioni" al problema della qualità dell'aria. La Commissione ha infatti ribadito la sua intenzione "ad
aiutare gli Stati membri a mettersi in regola urgentemente con quanto hanno concordato ma mai rispettato per molti anni", in particolare per quanto riguarda le direttive sulle soglie massime di sforamento dei limiti di particolato atmosferico (
Pm10) e biossido di azoto (
NO2).
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