Italiani sempre più vecchi. E' quanto rileva l'Istat nel suo bilancio demografico 2017. La popolazione residente al 1° gennaio 2018 scende a 60 milioni e 494mila, segnando una diminuzione di centomila persone rispetto all'anno precedente. Nel 2017 si è registrato un nuovo minimo storico per le nascite, che hanno toccato il picco del -2% rispetto al 2016 con solo 464mila nuovi nati. I decessi sono stati invece 647mila, 31mila in più del 2016 (+5,1%).
Secondo i calcoli dell'Istituto di statistica la popolazione di nazionalità italiana scende a 55 milioni e 430mila (-113mila residenti), mentre gli stranieri residenti nel nostro Paese ammontano a 5 milioni e 65mila e rappresentano l'8,4% della popolazione residente totale. Per i cittadini italiani risulta negativo sia il saldo naturale (-241mila) sia il saldo migratorio con l'estero (-72mila), mentre per gli stranieri sono entrambi positivi (saldo naturale +58mila, saldo migratorio estero +256mila).
Il calo della popolazione non riguarda tutte le aree del Paese. Regioni demograficamente importanti, come Lombardia (+2,1 per mille), Emilia-Romagna (+0,8) e Lazio (+0,4), registrano variazioni di segno positivo. L'incremento relativo più consistente è quello registrato nella Provincia autonoma di Bolzano (+7,1), mentre nella vicina Trento si arriva al +2 per mille.
Sopra la media nazionale (-1,6 per mille) si collocano, seppur contraddistinte da variazioni di segno negativo, anche Toscana (-0,5) e Veneto (-0,8). Nelle restanti Regioni, dove la riduzione di popolazione è più intensa rispetto al dato nazionale, si è in presenza di un quadro progressivamente caratterizzato dalla decrescita che va dalla Campania (-2,1 per mille) al Molise (-6,6).