Gli stranieri residenti in Italia con un regolare permesso di soggiorno sono cinque milioni. Ma quanti sono quelli che invece non sono in regola? A poco meno di un mese dalle elezioni, è scattata la guerra di cifre, che sono decisamente "ballerine".
Il Viminale parla di 200mila persone, ma gli studi più recenti di fondazioni e centri specializzati, scrive il "Messaggero", di irregolari ne contano 491mila: la fonte è Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità). Il che significherebbe che siamo all'8,2% della popolazione.
Nel 2016, secondo la stessa fonte i migranti non in regola risultavano in aumento a 435mila, ma in calo rispetto a 10 anni fa (-25% contro i 724mila del 2008). Sempre in quel periodo, secondo le stime del Sole 24 Ore quell'anno erano 650mila.
Insomma, quanti sono oggi gli immigrati irregolari? Una domanda a cui rispondono solo stime più o meno plausibili. E una questione che rimane particolarmente spinosa da anni. Già nel 1990 ci fu la grande fuga dall'Albania, con migliaia di disperati che arrivarono sulle nostre coste. E poi ci fu il 2011, con la Primavera araba. Fino ad allora gli sbarchi sui nostri territori erano rimasti molto più contenuti.
D'altra parte, paradossalmente, fu proprio il governo Berlusconi a dare una forte spinta, nel 2002, all'immigrazione. La Bossi-Fini, fissando flussi di ingresso per i lavoratori stranieri, portò alla sanatoria dei clandestini arrivati fino a quel momento: furono 697mila le domande presentate, 623mila delle quali furono accolte (oltre 300mila per colf e badanti). Una manovra che provocò un balzo nella presenza degli immigrati, quelli regolari: l'Istat nel 2002 contava 1.341.209 stranieri, due anni dopo ne conta 1.854.748. E oggi siamo arrivati a 5 milioni. Tra loro, sono i romeni la comunità più numerosa: in Italia se ne contano 1.169mila.
Va precisato che l'Ispi, l'Istituto per gli studi di politica internazionale, fa sapere che tra il 2010 e il 2016 il numero degli stranieri che hanno lasciato l'Italia è più che raddoppiato, e oggi sfiora i 150mila. Se negli ultimi tempi gli accordi con la Libia hanno frenato il flusso degli arrivi (-34% nel secondo semestre 2017), la difficile situazione politica del Paese nordafricano continua a dare poche garanzie. Oggi nei centri di accoglienza si contano 187mila migranti. E i rimpatri appaiono sempre più difficili. I profughi sono quasi sempre senza documenti e rimpatriarli, senza certezze sulla loro origine, è praticamente impossibile. Il nodo quindi è delicato e molto, molto complicato.