Primitivi, ma meno di quanto pensassimo. Gli uomini di Neanderthal possedevano una tecnica evoluta per lavorare il legno col fuoco e la usavano per costruire armi e utensili: lo ha scoperto un gruppo di archeologi dall’analisi di circa 40 oggetti e frammenti, databili a circa 171.000 anni fa. Il rinvenimento è avvenuto durante i lavori di scavo di un complesso termale a Poggetti Vecchi, vicino Grosseto.
“I frammenti sono rivestiti di una pellicola uniforme di bruciato: è la prima prova che i Neanderthal usavano il fuoco per lavorare il legno”, ha spiegato Biancamaria Aranguren, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo, che ha guidato il team di archeologi responsabile della scoperta. L’analisi dei reperti, trovati vicino ai resti di un antico elefante, è ora stata pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas).
Il fuoco serviva “sia a modellare le estremità sia a eliminare la corteccia e i nodi”, ha spiegato Aranguren. “Riproducendo la tecnica in laboratorio, abbiamo visto che richiedeva molta abilità. I Neanderthal avevano una tecnica evoluta di lavorazione del legno, e una tecnologia più sofisticata di quanto immaginato”.
Questa, infatti, è anche la prima scoperta di strumenti in legno di questo tipo attribuibili ai Neanderthal: bastoni da scavo, probabilmente a supporto di attività riservate alle donne, come stanare piccoli animali ed estrarre tuberi o radici. Realizzati in legno di bosso, sono dotati di manico e punta e sono lunghi fino a 1 metro, ma solo alcuni sono completi, della maggior parte restano i frammenti.