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Raggi: "Bimbi ancora non vaccinati restino a scuola"

Il Campidoglio ha votato una mozione riguardo alla necessità di rispettare la continuità didattica ed educativa per tutti gli alunni anche se non ancora vaccinati

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Virginia Raggi scende in campo per "tutelare la continuità didattica ed educativa per tutti i bambini", anche quelli non ancora vaccinati e per evitare il loro allontanamento dalle strutture scolastiche in vista della scadenza del 10 marzo 2018. Facendo seguito ad una mozione che martedì è stata votata all'unanimità in Campidoglio, la prima cittadina ha scritto ai ministri della Salute e dell'Istruzione, al presidente della Regione Lazio e dell'Anci.

La mozione votato dall'Assemblea capitolina - La mozione presentata dal M5s è stata votata anche dagli altri gruppi di opposizione, tra cui Pd e FdI, dopo alcune modifiche concordate apportate al testo. Che, nella sua stesura definitiva, impegna Raggi a porre in essere tutte le necessarie attività istituzionali nei confronti di governo, Regione, Anci e degli altri enti competenti "al fine di chiarire che i bambini e le bambine ancora non vaccinati ma regolarmente iscritti non siano allontanati dalle strutture educative e scolastiche, nel rispetto della normativa vigente".

La lettera della Raggi - Di qui la lettera della sindaca che recita: "L'intera Assemblea Capitolina ha ritenuto la mancata vaccinazione non ostativa al prosieguo e alla continuità dell'attività e del percorso educativo considerando quest'ultimo (stesso insegnante, stesso contesto educativo, stessa aula, stessa rete di relazioni socio-affettive) una condizione psicodidattica da garantire a tutti in totale certezza ed assoluta equità".

Raggi, quindi, fa notare come la legge condanni "con una multa i genitori dei bambini non vaccinati, in proporzione all'entità della mancanza, ma, almeno nella scuola dell'obbligo e a differenza della scuola dell'infanzia, non obbliga all'allontanamento del loro bambino. Come se non fosse il contagio la preoccupazione principale del legislatore, quanto piuttosto la sanzione amministrativa da comminare ai genitori colpevoli di omissione. Ma, se è così, appare ancor più cogente la necessità di rispettare la continuità didattica ed educativa per tutti i bambini, se è proprio la legge per prima a spostare l'attenzione sulla sanzione invece che sul possibile esito contagioso. Ciò quindi, induce a ritenere molto fondata la richiesta formulata dall'Assemblea Capitolina".

La missiva sottolinea, infine, l'importanza di "salvaguardare la linearità di percorso di un bisogno educativo, che non si può negare per alcun motivo plausibile e che si tratta invece di garantire, consentendo a tutti i bambini, a partire da quelli tra 0 e 6 anni, di giungere alla conclusione dell'anno educativo e scolastico 2017/2018 senza interruzioni di sorta nella frequenza e nella totale continuità educativa e didattica".

Le reazioni - Immediata la dura reazione del Partito democratico. "La sindaca Raggi - dice Luciano Nobili responsabile Aree metropolitane del Pd - è senza vergogna e gioca con la salute dei bambini. Dietro la scusa della continuità didattica strizza l'occhio alla comunità no vax, dando copertura istituzionale alle loro posizioni. Da mesi il Paese è impegnato per mettere in sicurezza, tramite il cosiddetto effetto gregge, le persone a cominciare dai più piccoli e dai soggetti più deboli. Aprire a questo tipo di soluzione significa non voler mai chiudere il cerchio sull'azione delle vaccinazioni. La verità è che i 5 stelle sono contro i vaccini e cercano solo una maniera per aggirare la legge".

Critica la consigliera comunale dem Valeria Baglio che pur avendo votato in Aula la mozione in questione spiega: "La legge nazionale va solo rispettata e applicata. La sindaca avrebbe dovuto scrivere ai municipi in primis per chiarire che i bambini per cui è già previsto un iter di vaccinazione ma che non l'hanno potuta completare non verranno allontanati il 10 marzo dalle scuole. Al ministro Fedeli, magari, Raggi avrebbe dovuto chiedere linee guida operative, come riportato dalla mozione".

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