Amava passare le serate in discoteca, adorava le sue amiche ed il fidanzato. Ma il vizio, quello della droga, non l'aveva mai abbandonato. Così Pamela Mastropietro, la 18enne romana il cui corpo è stato trovato smembrato in due trolley a Pollenza, nelle Marche, era finita per l'ennesima volta in comunità, con la speranza di uscirne per sempre.
Ma, come era già accaduto ad ottobre, la voglia di evadere è stata più forte di lei, così ha deciso di scappare, di lasciare quella struttura in cerca della sua "libertà". Poi la tragedia e il ritrovamento del cadavere.
Pamela Mastropietro, 18 anni, era da tempo dipendente dalle droghe. "Tutti dipendiamo da qualcosa che ci fa dimenticare il dolore", scriveva lei stessa su Facebook postando la foto di un pacchetto di sigarette, una bottiglia di whiskey e un accendino. In passato aveva studiato in una scuola per estetisti a Roma, nella speranza, forse, di poter aiutare mamma Alessandra nel salone di bellezza a due passi dal centro.
La prima fuga dalla comunità di recupero - Ad agosto scorso è finita in una comunità di recupero, da dove due mesi dopo era scappata. Una fuga durata cinque giorni che ha tenuto con il fiato sospeso amici e famiglia. Il giorno prima aveva anche pubblicato un video sui social in cui si avvicinava all'ingresso della struttura, in quel momento senza alcuna sorveglianza.
"Amo' dove sei andata a finire? - scriveva il fidanzato - Te devi fa aiuta'. Allora non hai capito un ca...?? L'unione fa la forza, da sola non vai da nessuna parte". Qualche giorno dopo arriva il ritrovamento, grazie alla segnalazione di alcune persone che l'avevano riconosciuta in strada. "Ora - scrisse all'epoca la madre - prego solo perché Pamela capisca che la vita è un dono meraviglioso!".
La scena si è ripetuta due giorni fa. L'appello della mamma, questa volta, resta senza risposte.