Sea of Thieves: provata la beta
Un primo viaggio in multiplayer sui mari virtuali preparati da Rare e Microsoft
È uno dei giochi più attesi di quest’anno: in uscita a marzo, Sea of Thieves ha fatto capolino con una beta a invito nello scorso weekend, e noi ovviamente eravamo in prima fila per provare quello che Rare, il famoso team di sviluppo inglese, ha in serbo per noi.
Ambientato in un arcipelago tropicale creato da Rare per l’occasione, Sea of Thieves è
un gioco online in prima persona in cui il giocatore impersona un pirata. Fin dall’inizio della partita
si può scegliere se approcciare l’esperienza in solitaria o in modo più sociale: il gioco è costruito in modo che i pirati, singoli o organizzati in gruppi, si trovino a imbattersi tra di loro, ma all’inizio è possibile scegliere se cominciare l’avventura da soli, su una piccola nave, o se unirsi a un altro giocatore (la nave, in quel caso, sarà più grande) o se addirittura far parte di una ciurma più ampia (quattro giocatori in totale), a cui sarà assegnata
una nave ancora più grande che richiede la collaborazione di tutti i giocatori per essere governata.
Proprio la nave è un elemento fondamentale del gioco: non solo è l’unico mezzo che i giocatori possono utilizzare per raggiungere le varie isole disperse nel mondo di gioco creato da Rare, ma
più giocatori si uniscono alla ciurma e più la nave stessa diventa complessa da gestire e governare. La comunicazione diventa insomma mezzo essenziale per poter convivere con la propria ciurma, e la presenza di un microfono è quasi obbligatoria per godere al massimo dell’esperienza, anche se il gioco fornisce mezzi di comunicazione alternativi (una chat rapida) abbastanza efficienti.
La progressione in Sea of Thieves non si basa sul classico passaggio di livello del personaggio o sull’equipaggiamento ottenuto, ma piuttosto
sulla reputazione guadagnata dalle varie fazioni che abitano il mondo del gioco. Ogni giocatore utilizza e utilizzerà sempre le stesse armi, senza alterazione alla quantità di danni inflitti ad altri giocatori, proprio perché
il gioco mira a essere equilibrato e bilanciato dall’inizio alla fine, mettendo tutti i giocatori sullo stesso livello: saranno l’abilita e la capacità di comunicazione con la propria ciurma la vera chiave del successo in un eventuale scontro, non la dotazione di armi più potenti.
Al primo impatto, Sea of Thieves travolge il giocatore con la sua
affascinante e “cartoneggiante” veste grafica, che ricorda titoli di successo degli ultimi anni come Fortnite e Overwatch. Il giocatore viene catapultato in mari pseudo-caraibici, ricchi di isole di varie forme e grandezze, in
un mondo gigantesco e spesso avverso che si trasforma immediatamente in un vero e proprio parco giochi pieno di opportunità e di possibilità.
Fin dai primi istanti si nota che Sea of Thieves
non tiene il giocatore per mano e non gli indica precisamente l’obiettivo da seguire, e anche se in apparenza questo approccio potrebbe sembrare negativo, in realtà la sensazione che si prova è quella di
un senso di libertà e indipendenza favolosi, difficilissimi da trovare nei videogiochi di ultima generazione. La grande forza di Sea of Thieves deriva dalla possibilità di vedere un’isola in lontananza, magari anche molto lontana, e poterla raggiungere liberamente e senza vincoli di nessun tipo, è quindi
il giocatore che dovrà scegliere il proprio destino e decidere che direzione prendere.
Questa libertà, comunque, non impedisce di trovare attività da svolgere: il gioco fornisce una serie di mini-obiettivi sotto forma di missioni che potremo svolgere per ottenere
una ricompensa in oro e reputazione. L’oro è la valuta principale, utilizzata per acquistare tutti gli oggetti che ci accompagneranno nella nostra avventura, mentre
la reputazione è utilizzata per sbloccare nuove missioni (che il gioco chiama “Voyage”) e premi con le rispettive fazioni. La fazione dei “Gold Hoarders”, gli accaparratori d’oro, sarà quella con cui probabilmente avremo a che fare più spesso: da loro potremo acquisire le missioni per
scovare bauli del tesoro sparsi per il mondo di Sea of Thieves. Queste missioni possono essere completate cercando il tesoro tramite una mini mappa dell’isola che ci verrà fornita o con degli indovinelli scritti che ci suggeriranno la sua posizione. Una volta individuata la destinazione, i giocatori dovranno salpare e raggiungere l’isola, per poi
cercare la posizione esatta del baule e, con la classica pala, recuperarlo per poi riportarlo sano e salvo negli avamposti popolati.
Sembra semplice, ma non sempre fila tutto liscio, visto che durante i viaggi
la probabilità di imbatterci in altre ciurme di giocatori sono molto alte, e visto che parliamo di pirati… non staranno a guardarci mentre passiamo senza fare nulla. L’interesse delle altre ciurme sarà quello di
affondare la nostra nave e derubarci del tesoro appena scovato, e ovviamente anche la nostra ciurma potrà fare lo stesso.
Gli scontri in mare di Sea of Thieves
sono sempre emozionanti, anche perché i modi per difendersi e attaccare una nave nemica sembrano essere infiniti: come arma abbiamo i cannoni, che vanno caricati ogni volta che sparano un colpo e che possono essere persino utilizzati per
lanciare uno dei membri della squadra sulla nave avversaria. Se la nostra nave viene colpita uno o più membri dell’equipaggio dovranno ripararla e se la nostra nave si allaga per colpa dell’impatto uno o più membri della ciurma dovranno svuotare la stiva con un secchio per far sì che la nave non affondi. Se l’esito dello scontro non fosse dei migliori non temete,
se la nave dovesse affondare basteranno una manciata di secondi per farvi tornare alla spiaggia più vicina, con una nave nuova di zecca… ma senza tesoro!
Occorre sottolineare che, in base alla quantità di giocatori con cui si parte inizialmente, l’esperienza cambia in maniera quasi drastica:
nella modalità solitaria è tutto molto più difficile ed è sempre un miracolo se si riesce a sopravvivere dopo essersi imbattuti in navi con più giocatori pronti a farci affondare. Sempre nella modalità solitaria, gli obiettivi di gioco possono diventare quasi noiosi da completare, visto che la beta ha mostrato una certa ripetitività tra le missioni da compiere.
In gruppo invece il gioco prende una piega totalmente differente, gli obiettivi, come scovare tesori sparsi per le isole, passano quasi in secondo piano, ed è realmente il viaggio con la propria ciurma (e tutto ciò che avviene nel mezzo) che rende l’avventura in Sea of Thieves unica ed eccitante. Con un gruppo di giocatori affiatato Sea of Thieves già in questa beta limitata ha saputo brillare e mostrare tutta la sua personalità: chi è abituato a vivere esperienze multigiocatore con gli amici dovrebbe tenerlo d’occhio da vicino: il gioco sarà disponibile su PC e Xbox One a partire dal 20 marzo, e sarà giocabile anche grazie a Xbox Game Pass, il servizio in abbonamento mensile che recentemente Microsoft ha esteso anche alle nuove uscite.
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