Prenditi una pausa

A pranzo con il capo: niente paura, ecco come comportarsi

La pausa coi colleghi è un'abitudine, ma talvolta la riunione si allunga fino alla tavola. Scopri come superare timore e imbarazzo

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Dopo una lunga e intensa mattinata di lavoro arriva finalmente l'ora di pranzo, ma questa volta la riunione col capo non è terminata e si è deciso di finire davanti a un bel piatto di pasta la discussione iniziata attorno alla scrivania. Se il pranzo coi colleghi è uno svago, condito di chiacchiere personali e professionali, avere come commensale il proprio superiore può essere vissuto con un po' di ansia e di timore. Per sentirsi serene e tranquille scopriamo insieme quali atteggiamenti sono sicuramente da evitare e come uscire vincenti anche in una situazione più informale.

Distrarsi e respirare un'aria diversa da quella dell'ufficio: ecco perché la pausa pranzo è utilissima tanto per sgombrare la mente quanto per sgranchirsi un po' le gambe e non solo.
Se però gli impegni professionali non si sono esauriti del tutto durante la mattinata può capitare di dover protrarre la riunione di lavoro fino alla tavola, dove in realtà vorremmo finalmente ritrovare un po' di relax.
Ma se il capo decide di unirsi all'allegra brigata, niente paura: ecco come uscire vincenti anche davanti a un piatto di tagliatelle al ragù.

Parola d'ordine: tranquillità: se è normale trovarsi al bar, in pizzeria o in mensa con i colleghi, con cui la confidenza è buona, avere allo stesso tavolo anche il proprio responsabile può instaurare un clima di gelida freddezza, che non solo non aiuta la digestione, ma innervosisce anche i più tranquilli tra noi. Tuttavia la calma e la serenità saranno armi formidabili per farci apprezzare anche fuori dalle ristrette mura dell'ufficio. Per la serie: take it easy, come direbbero gli anglosassoni.

Stai nel tuo: se da un lato la nonchalance può essere apprezzata e suggerita caldamente per creare un clima simpatico e sereno, dall'altra l'eccessiva confidenza non è consigliabile. Ricordiamoci sempre che esiste un confine netto tra lavoro e tempo libero, tra attività professionale e vita privata. Sì quindi a qualche battuta ironica, assolutamente vietato esporsi con parolacce o racconti di vita troppo intimi o comunque fuori luogo. Sciolta sì, ma non troppo.

Ripassa il galateo: non sapendo come andrà il pranzo, osservare le regole del bon ton a tavola sarà sicuramente utile. Per evitare di macchiarci (di solito succede sempre quando indossiamo una camicia bianca!) lasciamo da parte cibi che possano metterci in imbarazzo: no a spaghetti col sugo che potrebbe schizzare ovunque, sì a una bistecca con verdure: salutare e facile da gestire. La nostra linea ringrazia!

Carpe diem: non è detto che un pranzo col capo sia per forza noioso o ci debba costringere a un continuo chi va là. Potremmo scoprire che fuori dall'ambiente strettamente lavorativo si tratta di una persona piacevole e anche simpatica, con cui non è poi così male trascorrere un'oretta una volta ogni tanto. Approfittiamo di queste occasioni per conoscere un po' di più chi ci sta di fronte, migliorare la nostra relazione professionale e cercare di utilizzare al meglio le informazioni che emergeranno tra un boccone e l'altro. Prosit!