"Siamo convinti di aver messo in campo la migliore squadra per vincere le elezioni". Lo ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, presentando le liste elettorali. "C'è molto gossip, curiosità - ha aggiunto - ma la verità è che i candidati sono i più preparati, i più competenti e quelli maggiormente in grado di portare avanti la fiaccola della speranza che abbiamo acceso".
"Ci sono sempre polemiche quando si fanno i nomi ma alla fine c'è da fare le elezioni e c'è la possibilità di andare a vincere. Io sono molto convinto - ha sottolineato - che possiamo portare a casa il risultato. Non è tempo di polemiche".
Renzi a Orlando: "Basta polemiche, possiamo vincere" - "Le polemiche ci sono sempre state, ma ora c'è la possibilità di vincere le elezioni, il clima sta cambiando e sono convinto che possiamo portare a casa il risultato: non è tempo di polemiche, lo ha detto anche Orlando".
"Pluralismo rispettato, minoranza non ha subito veti" - Renzi è tornato anche sulle tensioni con la minoranza Dem sulla questione candidati (la direzione Pd ha approvato le liste ma la minoranza non ha partecipato al voto). "Nei loro confronti non c'è stato e non c'è nessun veto, abbiamo subito veti nel 2013 non li abbiamo messi nel 2018. Ci occupiamo di voti non di veti". "Non abbiamo fatto l'analisi del sangue, abbiamo rispettato il pluralismo. Lo conferma la candidatura di Carla Cantone, che non è certo una turbo-renziana - ha aggiunto - . La battaglia dei collegi vede il Pd in grandissimo spolvero, non sottovalutate il Pd".
"Amarezza per esclusi ma il ricambio è cosa umana" - Renzi ha parlato anche degli esclusi: "Quando vai a chiudere un elenco di persone con meno spazi di prima c'è amarezza. Ma il ricambio e il rinnovamento è una cosa umana".
"Orlandiani": da Renzi veti e mortificazioni - Non si è fatta attendere la risposta degli "avversari" di Renzi: "Va bene ora lo stop a polemiche, ma non è vero, come dice Renzi, che non ci sono stati veti. Ci sono stati veti e mortificazioni che potevano essere evitate. Se c'è una cosa che invece è vera e' che Renzi non ha fatto come Bersani nel 2013, perché ha fatto molto peggio". Così alcuni "orlandiani" hanno commentato con l'agenzia di stampa Ansa la conferenza stampa del segretario Pd.
I nomi nuovi - Tra le new entry ci sono l'avvocatessa quarantenne Lisa Toia, Lucia Annibali nel collegio di Parma, Riccardo Illy, "in gioco senza paracadute nel collegio senatoriale di Trieste", ha detto il segretario del Pd .Ci sono poi "amici storici, un gruppo quarantenni, Da Empoli, Nannicini, Tommaso Cerno, tanti altri che avvertono che questo è il momento che attendono di mettersi in gioco". Tra i candidati anche, come annunciato, Paolo Siani "nella sua Napoli e credo che sarà una delle sfide più belle della campagna elettorale", e anche il mastro di strada Marco Rossi Doria.
"Boschi candidata in più regioni, ha lavorato su autonomia" - "La Boschi è candidata in diversi collegi e in diversi territori. Sarà capolista anche in zone in cui ha avuto modo di lavorare nell'attività di governo, per esempio a Taormina". Per quanto riguarda la candidatura in Trentino, con l'alleanza della Svp, candidatura che ha suscitato non poche polemiche, Renzi ha sottolineato che "il sottosegretario Boschi e il segretario Bressa sono coloro che hanno lavorato di più sul tema dell'autonomia".
"Con Padoan a Siena messaggio chiaro" - "Abbiamo deciso di prendere di petto questione delle banche, candidando Padoan a Siena, un messaggio chiaro. Abbiamo notato una certa attenzione a un singolo piccolo caso sulla vicenda Etruria, centinaia di articoli e pochi sul sistema bancario", ha spiegato il segretario del Pd. "Noi abbiamo salvato i correntisti. Allora prima che parta campagna scegliamo il terreno di Siena e chiedere a Padoan si candidarsi".
In Puglia Bellanova candidata contro D'Alema - "Teresa Bellanova sarà candidata contro D'Alema (candidato per LeU) nel suo collegio, spero che poi si chiamerà collegio di Bellanova. Teresa sarà candidata anche in altre realtà".
D'Alema: in una notte trasformato nel partito di Renzi - E proprio D'Alema ha avuto parole durissime contro Renzi. "Dobbiamo ridare voce a questa parte dell'Italia che non ha una autentica rappresentanza politica perché chi avrebbe dovuto pensarci ha smesso di farlo, dimenticando, cancellando e sradicando i valori della sinistra e del cattolicesimo democratico e solidale, gli stessi valori che hanno dato origine al Pd. In una notte - ha dichiarato D'Alema - il partito democratico è stato trasformato nel partito di Renzi". "E' la ragione per cui abbiamo perso tante città come Roma Genova Torino e tante altre. La rinascita autentica del centrosinistra non può che passare dall'affermazione di Liberi e Uguali, l'unica forza in grado di recuperare non solo i valori ma anche la sua gente, sfiduciata e demoralizzata e che ha smesso di andare a votare".
"Grazie a Gentiloni e Minniti candidati" - Renzi ha avuto, poi, parole di elogio per Gentiloni e Minniti. "Grazie al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, candidato a Roma 1e nelle circoscrizioni Marche e Catania. Grazie a tutti i ministri, specie a Marco Minniti che dovrà fare doppio lavoro: nell'uninominale a Pesaro e al proporzionale a Venezia e Salerno: questo dimostra che nel centro sud il Pd in prima linea in tema di sicurezza".