Super League calcio, Draghi: "Preservare le competizioni nazionali" | L'Europa politica contro le 12 squadre "ribelli"
Il premier italiano si schiera al fianco di Macron, Johnson e della commissione Ue
"Il governo segue con attenzione il dibattito sulla Super League calcio". Lo ha dichiarato Mario Draghi riferendosi al progetto, a cui al momento hanno aderito 12 squadre europee, di dar vita a un nuovo torneo calcistico. Il premier ha aggiunto che l'esecutivo "sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport".
E Valentina Vezzali, sottosegretario allo Sport, in una nota ha fatto sapere di essere "molto preoccupata per le conseguenze che uno scontro istituzionale potrebbe portare alla filiera dello sport, che ricordo, comincia con i campionati giovanili e porta, poi, fino ai campionati internazionali e ai Giochi Olimpici. Non entro nel merito della questione per il rispetto dovuto all'autonomia dello sport, ma non posso non sottolineare che lo sport è in grado di coinvolgere miliardi di persone in ogni angolo del pianeta, perché rappresenta i sogni di ogni bambina e bambino e non certo per la pur importante industria economica che lo anima".
Contro la Super League annunciata da 12 club (tra cui Juventus, Milan e Inter) non ci sono quindi solo le istituzioni sportive, ma anche la politica alza la voce e si schiera al fianco di Uefa e Fifa. La levata di scudi di fronte al progetto Superlega si allarga infatti a macchia d'olio a gran parte dei leader politici del Vecchio Continente, con in testa il primo ministro britannico Boris Johnson, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier Mario Draghi e i vertici dell'Ue.
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