Ligabue torna al cinema con il suo "Made in Italy"
Dal 25 gennaio il film con Stefano Accorsi e Kasia Smutniak
Sono passati 20 anni dal debutto con "Radiofreccia", a cui seguì "Da Zero a Dieci" (2002). Luciano Ligabue torna per la terza volta dietro la macchina da presa con "Made in Italy", che arriva al cinema il 25 gennaio. Il film con Stefano Accorsi e Kasia Smutniak racconta di un uomo normale, dalla crisi al cambiamento: una dichiarazione d'amore verso il nostro Paese, raccontata con le parole e la musica nate dal concept album omonimo. Tgcom24 ti offre una clip esclusiva.
"Il mio amore per questo Paese non viene meno nonostante la frustrazione per i difetti mai risolti, siamo abituati alla sua bellezza e rassegnati al malfunzionamento. - ha detto Ligabue alla presentazione del film - Volevo raccontare questo attraverso gli occhi di chi ha meno di me. Mi interessava raccontare gli stati d'animo di gruppi di persone per bene che non vengono raccontate perché poco interessanti dal punto di vista drammaturgico. Io ho tanti amici, brave persone, non molto rappresentate, volevo dargli voce".
Riko è un uomo onesto alle prese con una vita in cui tutto sembra essere diventato improvvisamente precario: il lavoro, il futuro, i sentimenti, un matrimonio da ricostruire (quello con Sara). Ma se a volte rialzarsi non è facile, Riko ha scelto di non darla vinta al tempo che corre: c'è un matrimonio da difendere e riconquistare, ci sono amici su cui contare e una casa da non vendere. Riko decide di mettersi in gioco e prendere finalmente in mano il suo destino. "
Il film nasce da una mia canzone, 'Non ho che te', racconta la storia di una persona di mezza età che perde il posto di lavoro. È proprio quella storia che poi ha generato 'Made in Italy'", ha spiegato il cantante-regista.
Dopo che l'ultimo suo film, "Da zero a dieci", era uscito nel 2002, Ligabue ha raccontato il suo ritorno al cinema: "Fare film è faticosissimo, per me che sono abituato a fare i conti con emozioni che fluiscono, mentre fare un film vuol dire progettare emozioni. Mi sono riavvicinato alla regia perché non avevo più la scusa di non avere una storia. La storia questa volta la avevo".
SU TGCOM24