"BUTTERFLY EFFECT" IN USCITA IL 26 GENNAIO

Mr. Rain, il rapper che corre da solo: "Con la mia musica voglio arrivare alla gente"

Esce il 26 gennaio "Butterfly Effect" nuovo album del giovane rapper lombardo, che ha detto "no" a "X Factor"

di Antonella Fagà

© ufficio-stampa

Mr. Rain ha solo 26 anni e già tanti "no" alle spalle. Outsider dell'hip hop si definisce un "one man band", come il titolo di una sua canzone: corre da solo e va lontano. Parla d'amore, solitudine, gratitudine e lo fa in maniera mai banale, con metriche e rime da rapper, su basi autoprodotte con sonorità che vanno dal jazz al blues. "Butterfly Effect", in uscita il 26 gennaio, è il suo secondo album, 13 tracce, che lasciano il segno, perché, come racconta a Tgcom24: "Bisogna arrivare alla gente e la musica è un mezzo per lanciare messaggi".

Per il titolo del disco si è ispirato alla teoria del caos, o meglio al principio per cui "piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema", il cosiddetto "butterfly effect", il battito d'ala di una farfalla è in grado di causare un uragano dall'altra parte del mondo.
E "Butterfly Effect" è proprio questo, una sorta di diario personale, in cui ogni canzone è una pagina che raccoglie le tante sfaccettature della sua vita che lo hanno portato a costruire ciò che è ora: "Ciò che sono stato, ciò che ho vissuto ha condotto al Mr. Rain che c'è adesso".

Self-made rapper Mr. Rain, il cui vero nome è Mattia Balardi, originario di Desenzano in provincia di Brescia, canta fuori dal coro e fa tutto da solo, scrive testi, intensi e poetici, mai scontati, compone la musica, fa i video.
Da sempre. Rapper, ma con un valore aggiunto: la sua indipendenza e le sue scelte controcorrente, come quella del 2013 che lo portò a dire "no" a "X Factor": "Tempo fa facevo molto più hip hop, poi ho aperto i miei orizzonti e adesso ascolto di tutto, dal pop al blues per cercare composizioni e idee nuove".
E "Butterfly Effect" è il compendio di questa ricerca stilistica del giovane rapper. Tredici tracce una diversa dall'altra, rime e metrica hip hop e un miscuglio di sonorità innovative e originali: "Conto molto sulle produzioni. Ho iniziato a produrre per necessità, perché non trovavo basi su cui cantare, così ho cominciato a seguire mille tutorial su YouTube e negli ultimi 5/6 anni ho cominciato a suonare, la chitarra, il piano e la batteria e cerco di comporre ogni volta delle mini colonne sonore sempre più ricercate...".

© ufficio-stampa

Un rapper sui generis? "Non sono più catalogabile, sono io e basta. All'inizio pensavo di dover fare pezzi più hip hop, per entrare nella scena ed essere accettato, poi mi sono detto: no devo fare quello che sento, quello che mi piace, perché facendo quello che sento dal mio cuore vedo che le persone apprezzano di più...".
E così ecco "La storia di "Sam", un ragazzino che cerca di emulare i cantanti preferiti e finisce nel tunnel della droga, rime toccanti su piano e batteria e poi "One man band", in cui racconta dei suoi sogni di ragazzo, base e ritmi jazz e ancora i due singoli, dischi di Platino "I grandi non piangono mai", lettera di ringraziamento per la madre e "Carillon", oppure "Fuori luogo", il pezzo che "mi appartiene di più", dice il cantante: "perché parlo della solitudine dell'artista, qualcosa che continuo a vivere ogni giorno...".
Solitudine che lo porta ad andare spesso controcorrente: "Non seguo le mode e mi discosto dalle "pecore"... così vengo notato di più. Ma certo ci sono anche degli svantaggi, tipo che ho più problemi a trovare collaborazioni...".

E tuttavia Mr. Rain va per la sua strada con un preciso obiettivo: "So che la musica è un mezzo con cui puoi dire molte cose, posso dare il mio contributo e allora perché no, perché non lanciare messaggi positivi e cercare di spiegare quello che penso?".
Il messaggio è semplice e diretto: "Credi in te stesso, non seguire gli altri, se uno vuole farcela, con costanza e credendo in quello che fa, può arrivare sulla luna". E aggiunge: "mi sento responsabile in piccola parte per i miei ascoltatori, perchè io sono cresciuto e ho emulato chi ascoltavo, ho fatto i miei sbagli e non vorrei che mio figlio o mia sorella facessero i miei stessi errori".

Tra i progetti futuri, dopo gli instore, che cominciano il 26 gennaio, c'è un tour, "con una band dal vivo, piano, chitarra, batteria e violino e delle belle scenografie", ma prima "voglio prendermi qualche mese di riposo, mi sento da troppo tempo incompleto e ho capito che a mancarmi è la mia vita privata, voglio recuperare dei rapporti... magari fare una vacanza". E più in là? Soldi e successo? "Non necessariamente, voglio continuare a dire la mia e arrivare alla gente facendo ciò che mi piace".

Queste le date degli Instore:
26/1 Verona Feltrinelli Stazione ore 15.00 – Brescia Mondadori cc Frecciarossa ore 18.00
27/1 Como Frigerio Dischi ore 15.00  - Milano Mondadori Duomo ore 18.00
28/1 Genova Mondadori ore 15.00 – Torino Mondadori ore 18.00
29/1 Forlì - Mondadori C/O CC Mega ore 15.00 – Bologna Mondadori ore 18.00
0/1 Lucca Sky Stone ore 15.00 – Firenze Galleria del Disco ore 18.00
31/1 Roma Discoteca Laziale ore 16.00
1/2 Napoli Feltrinelli ore 15.00 – Salerno Feltrinelli ore 18.00
2/2 Andria Mondadori ore 15.00 – Bari Feltrinelli ore 18.30
3/2 Reggio Calabria -Centro Commerciale Porto Bolaro ore h.16.30
4/2 Palermo Feltrinelli ore 16.00