Luciano Ligabue si racconta a tutto tondo in un'intervista esclusiva a Verissimo. “Da bambino volevo fare l’attore. Dopodiché nella vita ho capito che è una cosa per la quale non sono proprio portato, non so recitare. Eventualmente sto meglio dietro la macchina da presa a dirigere gli altri”. Così il cantante si racconta a Silvia Toffanin in occasione dell’uscita del terzo film dal titolo "Made in Italy" che vede Ligabue di nuovo alla regia.
Il rocker prima di diventare il "Liga" è stato tante cose: uno uno speaker radiofonico, metalmeccanico, consigliere comunale, ragioniere. Luciano ha conosciuto il successo come cantautore a 30 anni: “Cominciare tardi – prosegue – ha voluto dire partire con un po' di prudenza. A 20 anni credo che avrei perso facilmente la testa, avrei fatto più stupidaggini di quelle che ho fatto comunque. "Mi sentivo in colpa per il successo che avevo raggiunto, sono andato un po' in crisi, perché ero abituato a portare a casa 1 milione di vecchie lire al mese, a fare i conti con quelli. Adesso dico: ho successo ma lavoro tanto".
Parlando in particolare del film "Made in Italy", interpretato da Stefano Accorsi e Kasia Smutniak, il regista aggiunge poi: “Mi sento profondamente italiano, amo tantissimo questo paese e non sopporto più tutti i difetti che questo paese non riesce a risolvere. Questo film racconta, tra le altre cose, il sentimento d’amore, ma anche di frustrazione, verso il nostro paese”.
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