SHOW SOLD OUT

Lady Gaga conquista Milano con uno show tra kolossal e intimità

La popstar ha recuperato in un Forum tutto esaurito il concerto rinviato a settembre per guai fisici

di Massimo Longoni

© ufficio-stampa

Davanti ai parenti italiani, alla sua amica Donatella Versace ma soprattutto a quasi 10mila fan che hanno riempito il Forum di Assago, Lady Gaga ha portato il suo "Joanne World Tour", show che a settembre aveva subito uno slittamento a causa di guai fisici della cantante. Le hit storiche si sono mescolate ai brani più acustici e personali dell'ultimo album, in un concerto dal forte impatto spettacolare.

Quello di Lady Gaga è uno spettacolo che mostra chiaramente il percorso di un'artista in perenne movimento, impossibilitata a lasciare da parte il suo passato più ingombrante, quello fatto di travestimenti, super successi dance e provocazioni che spesso hanno finito per nascondere ai meno attenti il suo straordinario talento di performer. Ma che allo stesso tempo è alla ricerca della sua essenza più nuda. Quella mostrata nell'ultimo album "Joanne", e quella che appare (più spesso che nei precedenti show) in alcuni momenti dello spettacolo.

Da un punto di vista scenografico un concerto di grande efficacia, con un palco all'apparenza più scarno di quello degli show "musical" del passato, in realtà capace di trasformarsi di continuo grazie a un sistema di pedane mobili che creano una scena mutevole in base ai diversi momenti del concerto, diviso come abitudine di Lady Gaga in tanti segmenti separati da visual.

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L'inizio è nel segno di "Joanne", con "Diamond Heart" e "A-Yo", dove si dispiega il corpo di ballo che fa da spalla alla cantante. Su "Poker Face" il palco si inclina in diagonale mentre "Perfect illusion" precede il primo break: Gaga scompare risucchiata dal palco e la band prosegue con un intermezzo al limite dell’hard rock. Questa sarà una costante di tutto lo spettacolo, dove nei passaggi da un quadro all'altro il gruppo che accompagna Gaga spinge decisamente sull'acceleratore dando sprazzi di rock che ampliano ulteriormente i colori dello show. 

Con "John Wayne" la temperatura si alza: non solo per le luci rosse e le fiamme sui maxi schermi ma anche per le lingue di fuoco che si sprigionano sul palco. Su "Scheiße" i colori dominanti sono il bianco è nero, mentre il palco si divide in gradinate che si “spaccano” piegandosi in diagonale a formare una scenografia vagamente espressionista, in linea con l’immaginario del brano

Segue una bella infilata di successi più datati, da "Alejandro" a "Just Dance" fino a "LoveGame" dopodiché Gaga si concede al suo pubblico più da vicino: da due nuvole galleggianti sulla testa dei fan del parterre si staccano due passerelle che collegano il palco principale con una prima pedana circolare in mezzo al pubblico e poi a un secondo blocco sempre circondato a 360 gradi dalla gente. Lei compie tutto il percorso intonando "Applause" (unico pezzo estratto da "ArtPop") e arriva sul secondo stage da dove si rivolge apertamente alla comunità Lgbt. "Come To Mama" è introdotta da un discorso sulla parità di genere e soprattutto sull'uguaglianza. E per quanto riguarda quei "due o tre qui dentro che non credono all'uguaglianza" dice lei "non fischiateli, ma provate compassione per loro". La versione piano e voce di "The Edge of Glory" è da brividi e dà modo a Gaga di mettere in mostra tutte le sue doti vocali, che in altri momenti, con arrangiamenti pomposi e balletti, rischiano di passare in secondo piano. Interrompe il pezzo per dedicarlo a Donatella Versace, Gianni Versace e suo nonno Giuseppe Germanotta.

"Born This Way" riallaccia i nodi con lo scorrere dello show, e fa da ponte per il ritorno sul palco principale. Il finale è un sali scendi continuo tra le diverse anime della popstar: "Paparazzi" e "Bad Romance" sono la Gaga superstar, ma vengono intervallate da "Angel Down" e "Joanne" (eseguita in acustico con tre chitarre), ovvero la Stefani Germanotta più intima. E anche il finale è senza fuochi d'artificio ma spinto tutto sulle emozioni, con "Million Reasons" eseguita da sola al pianoforte.

Popstar eccessiva, cantautrice a cuore aperto e rocker sfrontata. Qualcuno potrebbe pensare che Gaga sia in mezzo a un guado, ancora senza avere ben chiara quale sia la sua strada seguire. In realtà lei è tutto questo, una capace di fare da anello di congiunzione tra Madonna e i Metallica passando per Tony Bennett. Un insieme di colori diversi che mettono insieme un pubblico variegato come le sue radici musicali. Non giudicatela per questo, "è nata in questo modo".