GLI STRUMENTI PER VINCERE

Le periferiche per il gioco competitivo

Un’analisi degli strumenti utilizzati in multiplayer e le loro differenze rispetto alle periferiche comuni

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Oggi trattiamo di periferiche, componenti che rendono la vita dei giocatori professionisti più semplice e che permettono di realizzare giocate più sofisticate e precise. Quando si tratta di gioco competitivo la scelta diventa quasi vitale, anche se non bisogna dimenticare, in ogni caso, che non sono tanto le periferiche a rendere un giocatore un “pro”, anzi: un giocatore professionista le sfrutta per rendere ancora di più ed eseguire le proprie giocate in maniera sempre più efficace.

TASTIERE La prima componente fondamentale utilizzata nell’ambiente competitivo che, come il mouse e monitor, è essenziale anche solo per l’utilizzo del computer, è proprio la tastiera. Le tastiere per videogiocatori possono essere essenzialmente suddivise in due grandi categorie in base ai tipi di tasti utilizzati, quelle a membrana e quelle meccaniche (esistono anche ibridi membrana-meccanica).

Quelle a membrana sono attualmente le più diffuse nel mercato di massa proprio perché hanno un costo più contenuto, dovuto specialmente ai materiali con cui vengono costruite (tipicamente gomma), e sono più resistenti ad acqua e polvere rispetto alle loro “sorelle” meccaniche. Sono però sprovviste di un marcato feedback tattile, è più facile sbagliare nella digitazione e i tempi di risposta sono estremamente deludenti per chi deve agire in maniera fulminea e precisa. Proprio per questo la grande maggioranza dei giocatori professionisti usa tastiere meccaniche. A primo impatto possono sembrare simili a delle normalissime tastiere, certamente più rifinite, colorate e capaci di distinguersi per il loro rumoroso “click” dei tasti, ma nulla di più. Invece una buona tastiera meccanica in un torneo potrebbe fare la differenza, senza dimenticare che non è certamente la tastiera a fare tutto il lavoro.

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La tastiera Logitech G910 Orion Spectrum è bastata su switch Romer-G.

Non finisce qui: le tastiere meccaniche hanno caratteristiche differenti specialmente per quanto riguarda i propri “switch” o interruttori, layout (la disposizione dei tasti), polling rate (la frequenza con cui viene rilevata la pressione dei tasti) e ghosting (la capacità di evitare di perdere comandi per la pressione contemporanea di più tasti). Gli interruttori possono essere classificati in base alla loro durezza e forza di attuazione, in linea generale esistono quelli duri e lineari (Cherry MX Black), duri e rumorosi con maggiore forza di attuazione (Cherry MX Green), quelli con minore forza di attuazione (Cherry MX Red) e una via di mezzo di tutti questi tipi di switch (Cherry MX Brown). Chiaramente ne esistono molti altri, e alcuni produttori ne creano di nuovi per contraddistinguere il proprio prodotto come i “Romer-G” di Logitech.

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Un headset di livello è fondamentale sia nel gioco di squadra, sia nelle competizioni individuali.

CUFFIE Una delle cose che viene talvolta tralasciata del gioco competitivo è proprio la componente audio che invece è una delle più importanti. Avere delle cuffie adatte al gioco permette, oltre a ottenere una più intensa concentrazione sul gioco, di comunicare con i propri compagni di squadra (in alcuni casi anche con il proprio coach) e individuare in anticipo i propri nemici, avvertendo per esempio il rumore dei loro passi su Call of Duty o facendo attenzione alle audio-cue delle ultimate per Overwatch. Insomma, avere delle cuffie dotate di audio cristallino e un buon microfono arricchiscono l’esperienza di gioco, specialmente quello competitivo.

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Un mouse da gioco evoluto è completamente personalizzabile. Praticamente un Transformer!

MOUSE Come nel caso delle tastiere, un buon mouse da gioco può fare la differenza in moltissime situazioni. Come prima cosa, un mouse per essere efficace deve essere necessariamente ergonomico, bisogna considerarlo una vera e propria estensione del braccio e tutti i tasti devono poter essere raggiunti in maniera comoda e naturale senza dover sforzare troppo i movimenti della propria mano.

Come nella scelta del tipo di interruttori nelle tastiere meccaniche, la scelta del proprio mouse da gioco deve essere personale ed effettuata in base ai propri gusti e alle proprie abitudini. Anche in questo caso troviamo due grandi tipologie di mouse, visto e considerato che mouse con la “trackball” oggi non si vedono quasi più: quelli ottici e quelli laser. Le loro differenze fondamentalmente sono legate al tipo di superficie utilizzata, quelli ottici non accettano sensibilità superiori ai 3000 DPI (punti per pollice, la risoluzione del sensore) e hanno più difficolta di quelli laser a “scorrere” su superfici differenti al comune “tappetino”.

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Dodici tasti programmabili: dedicati a chi compete nel genere degli strategici!

Oggi molti dei mouse da gaming in commercio sono ultra-personalizzabili, con tasti programmabili, pesi intercambiabili e velocità di scorrimento regolabile, per questo esistono tipologie di mouse dedicati a diversi tipi di gioco. Quelli per gli strategici in tempo reale ad esempio sono molto diversi da quelli per gli sparatutto in prima persona, i giocatori dedicati ai giochi strategici, infatti, possono trarre vantaggio dalla presenza di tasti aggiuntivi per eseguire azioni in maniera più rapida. Ma in che modo cambiano i tipi di mouse?

Come prima cosa bisogna osservare il tipo di “grip” ovvero l’impugnatura utilizzata dal giocatore, esistono il “Claw grip”, il “Palm grip” e il “Fingertip grip”, e per ogni tipologia di impugnatura esiste un mouse adatto che possa rendere al meglio. La sensibilità può variare tra diversi mouse, questa viene comunemente indicata con l’acronimo CPI, capture-per-inch o campionamento per pollice, mentre una volta veniva utilizzato il DPI, dot-per-inch o punti per pollice (si dibatte da tempo sul termine corretto da utilizzare, si pensa che il DPI sia semplicemente una trovata di marketing). Per quanto riguarda la sensibilità esistono diversi approcci, alcuni preferiscono alzare la sensibilità dell’hardware, quindi del mouse e abbassare quella del software, il gioco; altri preferiscono fare il contrario, ma alla fine dei conti diventa più un fatto di gusto personale e abitudine o comodità più che uno standard dei giocatori professionisti.

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L'estetica è importante, ma non è tutto: latenza e frequenza di aggiornamento sono fondamentali!

MONITOR Il monitor è un altro elemento vitale per quanto riguarda il gioco, specialmente quello competitivo. Un buon monitor è caratterizzato da tempi di risposta brevissimi, un alto frame-rate e tecnologie hardware in grado di eliminare effetti di “tearing” (lo "strappo" orizzontale dell'immagine) e ridurre al minimo la latenza (Freesync e Gsync). Molti, se non tutti, i pro player giocano a una frequenza di fotogrammi, in inglese frame-rate, molto alta (144 fps o superiori): questa viene definita come frequenza di cattura o riproduzione dei fotogrammi che compongono un’animazione, o anche un film; in parole povere, il risultato di un alto frame-rate è un’esperienza molto più fluida che dà possibilità di una maggiore precisione e percezione di quello che sta avvenendo in un dato momento.

Il tempo di risposta invece misura il ritardo con cui un segnale in ingresso viene elaborato e mostrato sullo schermo, ad esempio utilizzando un mouse con un comunissimo monitor o televisore (solitamente ha tempi di risposta alti, se non altissimi) il puntatore avrà qualche istante di ritardo. Questo valore di latenza del puntatore, in millisecondi, corrisponde al tempo di risposta. Chiaramente i monitor utilizzati da giocatori professionisti devono necessariamente avere tempi di risposta brevissimi (quasi tutti di 1 millisecondo) per poter attuare giocate fulminee e precise, insomma questa tecnologia permette a tutti i giocatori di dare il meglio di sé.

Con la crescita del fenomeno degli eSport e del multiplayer competitivo, è sempre più nutrita la disponibilità di periferiche dedicate a chi vuole giocare... sul serio. Si possono spendere anche centinaia di euro in tastiere, mouse e cuffie, ma l'importante è tenere sempre presente che una periferica di livello può aiutare, è vero, ma non potrà mai sostituire la costanza, l'abilità e l'allenamento.