Tra le più sognate e densamente popolate della Polinesia francese, Bora Bora fa parte delle Isole della Società, raggruppate nel cosiddetto arcipelago delle Isole Sottovento.
Il primo navigatore ad avvistarla fu l'olandese J. Roggeveen nel 1722: l'isola portava il nome di Pora Pora (Primogenito in lingua tahitiana), fino a quando l'esploratore James Cook, più tardi, nel 1777, vi pose piede per la prima volta, confondendo il suono dolce della "p" con "b", che in lingua tahitiana in realtà non esiste.
La barriera corallina cinge l'isola come una diga: al suo interno, trova spazio un'enorme laguna blu elettrico, sormontata dai resti di un vulcano estinto, il Monte Otemanu; tutto intorno, affiorano piccole isole (i motu) e una lussureggiante foresta tropicale. Bora Bora è un'autentica meraviglia, l'immagine del paradiso terrestre impressa nell'immaginario di ciascuno di noi.
Circondata da un meraviglioso scenario paesaggistico, è meta ideale per chi cerca sole, relax e uno dei mari più belli del nostro pianeta: sabbia candida e soffice, coste ornate da palme cariche di noci da cocco, acque dalle mille sfumature di turchese. E lo spettacolo non finisce qui: sott'acqua, l'immenso mondo sottomarino è animato da numerose varietà di pesci, che nuotano e si nascondono tra i coralli, ammirabili con attività di snorkeling e diving.
Non solo mare: per chi ama il trekking o le escursioni a terra, si può esplorare l'isola a piedi, in mountain bike o con una jeep 4x4, raggiungendo i siti archeologici di antichi resti (maraes) o risalendo la cima del mitico Otemanu.
Essendo un territorio d'oltremare francese, oltre al tahitiano, i polinesiani parlano bene il francese; coltivano ancora con passione le arti e le tradizioni di un tempo, vivendo e seguendo un atteggiamento pacifico e rilassato, fondato sul motto "alta pea pea", ovvero "senza preoccupazioni": la serenità e la solarità che esprime questo popolo è ben percepibile e palpabile in ogni isola.
Inoltre, la musica occupa una posizione centrale nella cultura polinesiana: il suono armonico dell’ukulele, unito a vari tipi di percussioni locali, risuona di isola in isola e accompagna le azioni della vita quotidiana.