Dal "Web"

Usa, frasi razziste di Trump proiettate sulla facciata del suo hotel

La protesta creativa è dell'artista Robin Bell, che ha voluto così stigmatizzare le parole infelici del Presidente sugli immigrati

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E' bufera sul Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per alcune dichiarazioni di stampo razzista, rilasciate al cospetto di alcuni membri del Congresso all'interno dello Studio Ovale, alla Casa Bianca. La frase incriminata è questa: "Non voglio immigrati di Haiti, El Salvador e Stati africani: cesso di Paesi". Subito, sono piovute da tutto il mondo critiche e reazioni di sdegno, ma la protesta più creativa è sicuramente quella dell'artista e attivista Robin Bell, che ha prioettato sulla facciata del Trump International Hotel di Washington l'espressione "shithole", seguita da alcune domande del tipo: "Non sei un cittadino di Washington? Hai bisogno di un posto dove stare? Prova il nostro cesso. Questo posto è un cesso". Trump si è difeso, negando tutto, ma l'eco di queste polemiche non si spegnerà presto e, anzi, i Paesi coinvolti hanno chiesto all'inquilino della Casa Bianca una ritrattazione ufficiale. Arriverà?