Scoppia un caso a Savona sul manifesto per guarire dall'omosessualità affisso nello studio di un medico di famiglia. Il cartellone infatti non è passato inosservato ad alcuni pazienti fino ad arrivare all'Arcigay della città ligure che ha denunciato il fatto all'Ordine dei medici. L'associazione dei professionisti valuta se avviare un processo nei confronti del medico che potrebbe portare a provvedimenti disciplinari, fino alla radiazione.
Il manifesto e la reazione dell'Odm - "Luca era gay. Ma grazie a un percorso di conversione, su base religiosa e psicologica, si è riappropriato della sua mascolinità ed eterosessualità", recita il manifesto incriminato che pubblicizza un centro di Brescia. Dall'Ordine dei medici intanto arriva la presa di distanze: "Precisiamo che l'Ordine non considera l'omosessualità come una malattia e che valuterà al più presto, con la massima serietà, il caso segnalato", ha dichiarato il presidente dei medici Luca Corti al Secolo XIX.
Arcigay: "Un raggiro sulla pelle delle persone fragili" - Anche il segretario nazionale dell'associazione gay Gabriele Piazzoni è intervenuto duramente sul caso: "Questo è un raggiro che si compie sulla pelle delle persone più fragili, infierendo sulle loro insicurezze e costringendole a reprimere i propri istinti e i propri sentimenti. Non c’è nulla di più grave di un medico che diagnostica ai pazienti malattie che non esistono: è per questo che pretendiamo parole chiare e severe da parte delle autorità competenti".
Il 17 maggio del 1990 l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) cancellava l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali, definendola per la prima volta "una variante naturale del comportamento umano".