A pochi giorni dall'anniversario della tragedia dell'hotel Rigopiano in cui morirono 29 persone emergono nuovi particolari. I ritardi nei soccorsi e la caotica gestione delle telefonate hanno portato ad altre due segnalazioni chieste dai carabinieri forestali alla Procura di Pescara per altrettanti dirigenti pubblici: il responsabile della sala operativa del 118 di Pescara, Vincenzino Lupi, e la funzionaria della Prefettura, Daniela Acquaviva.
Agli atti c'è lo stralcio di una telefonata acquisita nelle concitate ore del 18 gennaio nella quale la funzionaria, rivolgendosi all'operatore del 112 dei carabinieri, afferma: "Ma l'hotelRigopiano è stato fatto stamattina". Sono invece le ore 18.09,e la valanga ha già sommerso l'hotel e ucciso la quasi totalitàdelle 29 vittime poi accertate.
"C'erano dei problemi. Sono statiraggiunti e sta tutto a posto", continua la funzionaria. Al cheil carabiniere ribatte che a lui Quintino Marcella, il datore dilavoro del cuoco Giampiero Parete, colui che ha dato l'allarme,avrebbe invece detto che l'hotel sarebbe stato sommerso da unavalanga. "Eh si, questa mattina", ribatte la funzionaria dellasala operativa, "l'intervento sull'hotel Rigopiano l'hannofatto stamattina".
Alla luce di questa telefonata che la confusione sarebbe stata generata da quanto accaduto pressouna struttura agricola a Farindola (Pescara) sulla quale ineffetti erano intervenuti dei soccorsi.
A sviare e ritardare, secondo gli investigatori,l'attenzione sulla valanga c'è anche la telefonata del 118all'amministratore dell'hotel, Bruno Di Tommaso, che confermasia tutto a posto, ma al quale però il funzionario del 118 nonchiede espressamente se avesse delle "segnalazioni ricevuteriguardanti una valanga". Il responsabile del 118 non chiedeva a Di Tommaso "dove sitrovasse, perché avrebbe facilmente scoperto che era aMontesilvano" e non avrebbe potuto effettuare controlli, e néha chiesto al Di Tommaso "di provare a contattare l'hotel o ilpersonale presente".
Alla luce di queste due telefonate si è appreso che i duefunzionari sono stati segnalati per omissione d'atti d'ufficio dai carabinieri Forestali di Pescara alla Procura, ma al momento non si hanno riscontri sul fatto che siano o meno statiinseriti nel registro degli indagati.