Su Spelacchio, l’albero di Natale posizionato in piazza Venezia a Roma e diventato in poco tempo il più famoso e chiacchierato d’Italia, ora indaga l’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone. Non proprio sull'albero, in realtà, ma sui soldi pubblici spesi per farlo arrivare nella Capitale. L'Anac ha infatti concluso una verifica condotta in seguito ad un esposto presentato da Marco Palumbo del Pd. Al quale ne è seguito un altro del Codacons. E quel che ha scoperto al termine dell'attività di vigilanza è che l'acquisto e l'allestimento dell'abete, i servizi di trasposto, posizionamento e rimozione sono stati affidati allo stesso operatore per tre anni consecutivi: procedura che non sarebbe in linea con il principio di rotazione previsto dagli appalti per le procedure sotto soglia.
Nel 2015, per due alberi da circa 22 metri da posizionare in due zone della città tra cui una era proprio piazza Venezia, l'affidamento del servizio di trasporto, posizionamento e successiva rimozione e smaltimento dei due abeti, aveva un importo di partenza di 38mila euro più oneri di sicurezza e Iva e se la aggiudicò la Ecofast Sistema con un ribasso intorno al 20%. Nel 2016, invece, la procedura riguardò un solo albero della stessa altezza ma si partì come base di gara da un importo molto più basso, di poco superiore agli 11mila euro più oneri e Iva, al punto che nessuna ditta rispose e molti segnalarono che la cifra era troppo esigua per il servizio richiesto. Siccome Natale però era ormai alle porte, si decise per una procedura d'urgenza in affidamento diretto sempre alla Ecofast per una cifra di poco superiore ai 12mila euro più oneri e Iva comprensiva però solo del trasporto dal comune di provenienza e posizionamento.
Anche nel 2017, per il Natale che si è appena concluso, il servizio è andato, in trattativa diretta, allo stesso operatore economico che lo aveva avuto nei due anni precedenti: e questo, secondo Anac, non è in linea con il principio di rotazione previsto dal codice degli appalti per le procedure sotto soglia. Ma non solo. La cifra a cui è stato affidato il servizio è stata di 37mila e 700 euro più oneri e Iva, la stessa posta a base di gara, senza ribasso. Di fronte ai numeri, l'Anac non ha potuto far altro che rilevare che l'importo pagato per il 2017 è pressoché identico a quello del 2015. Ma due anni fa gli abeti erano due. A meno che chi ha scelto Spelacchio non ipotizzasse per lui un futuro da star con un 'ritorno' in termini economici, qualcosa non è andato per il verso giusto.
In serata mette i puntini sulle i l'assessora alla Sostenibilitaà di Roma Capitale Pinuccia Montanari. "L'allestimento di Spelacchio, è costato circa 37 mila euro più Iva e oneri di sicurezza: sono compresi anche lo smontaggio, il taglio e le successive fasi di smaltimento dell'albero, della base in cemento e dei cavi di sicurezza in acciaio che lo sostengono". "Solo per citare alcuni esempi degli ultimi anni. Nel 2012 l'amministrazione di centrodestra investì 125mila euro. Nel 2013 con la Giunta del Pd la cifra è salita a 155mila per poi schizzare a 231mila nel 2014. Nel 2015 la spesa e' arrivata a più di 96mila euro", aggiunge Montanari. "Il costo di 37mila euro per il 2017 comprende ritiro, trasporto eccezionale in quanto si tratta di un albero di oltre 20 metri, posizionamento, montaggio, smontaggio e smaltimento". Montanari dunque elenca minuziosamente i costi ma sostanzialmente replica al Pd e precisa: "Mi spiace per il Pd ma anche questa volta ha sbagliato bersaglio".