E’ domenica sera, il fine settimana si sta concludendo: abbiamo trascorso giornate di totale relax, in cui abbiamo recuperato le forze, oppure ci siamo dedicati allo sport, agli amici e al divertimento. Comunque siano andate le cose, ora siamo al buio, a rigirarci sotto le lenzuola e il sonno non vuole sapere di arrivare anche se di solito ci addormentiamo con facilità. Perché? Le ragioni possono essere numerose, ma la ragione principale sta nel cambiamento delle nostre abitudini e dei nostri ritmi consueti durante i giorni di riposo.
UNA NOTTATA STATISTICAMENTE DIFFICILE – Anche se mal comune non è sempre mezzo gaudio, possiamo un po’ consolarci al pensiero che siamo in buona compagnia: la notte della domenica o,in genere, quella che precede il ritorno al lavoro dopo un periodo di pausa, è quella in cui si presentano con maggior frequenza difficoltà ad addormentarsi. Secondo un recente studio britannico, ne soffre circa un suddito di Sua Maestà ogni quattro, con un impatto significativo sulla produttività del lavoro del primo giorno della settimana.
L’ANSIA DEL LUNEDì – Una delle ragioni che si collega con più frequenza a questo disturbo sta nello stress per l’imminente inizio di una nuova settimana fatta di lavoro, di mancanza di tempo e di situazioni insoddisfacenti e faticose da affrontare. Non c’è peggiore nemico del buon riposo della consapevolezza che la sveglia è puntata di buon mattino e ci tirerà giù dal letto di lì a poche ore. In questo caso non c’è molto da fare, se non prenderla con filosofia e cercare di migliorare il più possibile almeno gli aspetti delle nostre giornate che sono sotto il nostro controllo. Può essere utile pianificare per il lunedì un’attività piacevole e gratificante, come una lezione di fitness o un’ora verso sera da dedicare a un hobby.
QUESTIONI DI RITMO – La causa più probabile della cosiddetta “sunday-somnia” è lo scombussolamento delle abitudini consolidate: se durante il fine settimana si riposa di più per recuperare le forze dal consueto logorio quotidiano e ci si sveglia più tardi, la domenica sera il nostro fisico avrà semplicemente meno bisogno di dormire ancora e ci terrà svegli più a lungo. Al contrario se siamo dati ai divertimenti e abbiamo fatto tardi la sera, i nostri ritmi sonno veglia si sono modificati, con conseguanti effetti negativi sui ritmi circadiani che regolano il nostro orologio interiore. Il risultato è simile a quello del jet lag, il disagio che si prova quando si cambia fuso orario. Se però ci siamo abbandonati agli stravizi, l’eccesso di alcol è probabilmente la causa del nostro disagio. In questo caso non ci resta che sopportare e… far tesoro dell’esperienza per la prossima volta.
CHE FARE - La soluzione risolutiva è cercare di non alterare in modo troppo marcato gli orari a cui siamo abituati. Se sabato sera abbiamo festeggiato fino a notte fonda, meglio non concedersi un sonno ininterrotto fino alle due del pomeriggio: scegliamo piuttosto un compromesso ragionevole. Se sabato mattina abbiamo dormito fino a tardi, cerchiamo di anticipare le sveglia della domenica, riavvicinandola a quella consueta settimanale. Evitiamo di dormire nel pomeriggio della domenica: meglio optare per un po’ di moto all’aria aperta, magari nel verde, esponendoci il più possibile alla luce diurna, in modo da riequilibrare la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno veglia. Scegliamo cibi leggeri per la cena della domenica, evitando le bevande eccitanti come il caffè e gli alimenti dalla digestione laboriosa e facciamoci consigliare in erboristeria una buona tisana che favorisca il riposo.
ATTENZIONE ALL’AMBIENTE – Cerchiamo di rendere gradevole e accogliente la camera da letto. Verifichiamo che la temperatura non sia troppo elevata o troppo bassa, che non ci siamo rumori molesti o che, al contrario, la stanza non sia troppo silenziosa: il rumore è nemico del buon risposo, ma anche la mancanza assoluta di suoni può risultare fastidiosa. In questo caso si può usare come sottofondo un generatore di rumore bianco o una musica che riproponga i suoni della natura.