Il video del suo brano "No Roots" ha raccolto su YouTube la cifra astronomica di più di 48 milioni di visualizzazioni. E adesso che la canzone è stata lanciata anche in Italia è diventata subito la più alta entrata nel radio play di inizio anno. Alice Merton è un talento da tenere d'occhio. "Ho passato la mia vita girando e non ho delle vere radici - spiega a Tgcom24 -, volevo che la mia musica esprimesse questo sradicamento".
Un arrangiamento scarno, dove il beat ritmico la fa da padrone e la chitarra entra con scariche che sottolineano alcuni passaggi. Su tutto la voce potente ed evocativa di Alice. E' così che ha conquistato le classifiche (600mila vendite in Europa, la Top 10 di iTunes in oltre dieci nazioni, disco di Platino in Germania e disco d’oro in Francia e Austria, il primo posto nella Spotify Global Viral Chart e 80 milioni di stream) vincendo lo scetticismo iniziale di chi reputava la sua proposta troppo "diversa" per essere efficace. Ma lei non si è demoralizzata, anzi...
Perché "No Roots"?
Sono cresciuta in Canada, a 13 anni mi sono trasferita in Germania, a 18 anni in Inghilterra. Ma i miei genitori sono irlandesi e tedeschi. Quindi le mie radici sarebbero europee. Ma visto che sono cresciuta lontano dall’Europa e non ho avuto un posto da chiamare realmente casa perché ho girato di continuo in realtà non sono legata a nulla.
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E musicalmente? Anche lì non hai radici?
A dire il vero le mie radici musicali sono classiche. A nove anni mi sono innamorata dell’Opera. Poi crescendo ho iniziato ad ascoltare molta musica diversa, anche se avevo una predilezione per gli anni 80 e gli Alan Parson Project.
Ascoltando il tuo brano difficile trovare legami con quello che citi...
La mia musica non è stata ispirata da nessun genere in particolare, anzi, la sensazione che volevo trasmettere era proprio quella di non avere radici. Volevo fosse molto organica e grezza in un certo senso. Senza sovrastrutture. La cosa fondamentale era trasmettere emozione.
Il brano è stato pubblicato dalla tua etichetta. Non è usuale vedere un'artista così giovane avere un'etichetta tutta sua. Come mai hai fatto questa scelta?
Abbiamo avuto molti incontri con diverse etichette ma nessuna sembrava realmente interessata alla mia musica. La loro obiezione era sempre che la mia musica era troppo diversa in un mercato musicale normale e quindi sarebbe stato troppo rischioso investire su di essa. Così ho parlato con il mio manager e abbiamo deciso di fondare una nostra etichetta, dove fossi completamente libera.
Immagino che qualcuno ora vedendo i tuoi numeri su YouTube e Spotify si mangerà le mani…
Eh si. Ma credo che restare un’artista indipendente sia la cosa migliore, appoggiandoci a delle etichette per la distribuzione.
Adesso la tua canzone uscirà anche in Italia. Conosci il nostro Paese?
È fantastico. Ho passato molto tempo nel vostro Paese, in particolare in Toscana e a Siena. Non vedo l’ora di avere la possibilità di fare un po' di promozione da voi.
Cosa ti aspetti dalla tua carriera?
Il mio obiettivo non è quello di fare musica che sfondi in radio, ma voglio fare della musica che dia emozioni a chi l’ascolta.
Stai lavorando sull’album?
Si, ci stiamo lavorando. Ogni giorno che non ho impegni di concerti dal vivo sono in studio a lavorare sulle canzoni. Dovrebbe uscire tra la fine dell’estate e l’autunno.